La milano del design, della moda, della cultura e della gastronomia quest’anno vede sottolineato il suo ruolo di “capitale” del caffè grazie alla sua tradizione profondamente legata alla macchina espresso e agli importanti investimenti di numerose torrefazioni e catene di caffetterie che già hanno effettuato o hanno in corso la loro apertura. In tale contesto Caffè Pascucci vuole dire la sua e lo fa e in piazza Duca d’Aosta, di fronte alla Stazione Centrale, ai piedi del palazzo sormontato dalla grande insegna luminosa delle Assicurazioni Generali. Qui ha aperto il suo secondo locale milanese. Entrando, colpisce la presenza su una parete di una sorta di ex voto formato da una moka “trafitta al cuore”, perché ormai dimenticata a causa del dilagare delle capsule. Una tendenza che Mario Pascucci auspica possa venire arginata: “speriamo che lo scarto prodotto da una tazza di caffè possa essere sempre e solo un humus ricco di vita e non un prodotto plastico da ritrovare nello stomaco di un pesce. Per questo, vorremmo aiutare le persone a recuperare il rito del caffè fatto in casa con cura e a ritrovare il tempo di sedersi insieme e condividere il piacere di una tazzina che veramente unisce”. La lista delle preparazioni a base caffè è ricca e comprende la caffetteria italiana, la moka, l’affogato, i classici Pascucci, fino allo specialty del mese, che per tutto luglio è un Perù Coe della Finca San Pedro El Shimir di Fredy Guevara; presenta un aroma complesso e fruttato che spazia dalla pesca alla vaniglia, dai frutti rossi al cioccolato fondente, con un’acidità dolce e piacevole. Si possono gustare anche caffè estratti in modalità filtro. Non può mancare poi la grande novità per l’estate 2018, qui chiamato Caffè Pompato: un cold brew coffee, che, spillato nel bicchiere, si presenta simile a una birra Stout scura, cremoso e sormontato da una densa schiuma in superficie; in bocca è vellutato, denso, dal gusto pulito.
Tante novità
Entrando si incontra il banco della gastronomia con prodotti per la classica colazione italiana, ma anche per quella americana e il brunch. Il menu offre un’ampia gamma di prodotti per la colazione, ma anche per uno spuntino o un pranzo veloce con burger, piade, yogurt bowl, pancake, club sandwich, insalate e dessert, tutti articolati in più gusti. Di fronte un’ampia scaffalatura con miscele e singole origini, tazze, diversi strumenti per l’estrazione e, ovviamente, un’ampia rassegna di moka, dalla piccola per una persona alla XL da 48 tazze.
Proseguendo si incontra il Banco Moka, per la prima volta presente in un locale italiano: un’isola dedicata alla caffetteria realizzata da XLVI Operai del Vapore, con 7 fornelli elettrici sui quali porre altrettante moka da 3, che il cliente può consumare da solo o condividere con altri: l’estrazione si ha in soli 2 minuti, dopo di che la caffettiera con le tazze viene posta su un apposito vassoio in legno da portare al tavolo. Accanto un piccolo banco ospita una macchina “leva” de La Marzocco; alle sue spalle una nuova esclusiva XLVI: Azomico, composto da quattro silos che preservano a lungo gli aromi dei caffè Specialty contenuti, grazie alla presenza in essi di azoto che previene qualsiasi ossidazione. Si arriva poi al lungo banco bar che monta Banco Macchina di XLVI: il classico corpo macchina è posto sotto il bancone dal quale fuoriescono solo i gruppi che erogano l’espresso, quelli del vapore e l’acqua calda. Così, il contatto tra il barista e il cliente è diretto e immediato.
Essenziale e luminoso
Pascucci Moka, il locale n. 604 delle aperture tra Italia, Europa Asia e Sud America, apre dalle 7,00 alle 20,00. Al suo interno ha 88 posti a sedere suddivisi tra il piano terra e il sopralzo; nel dehors esterno sono 22. Come tutti i locali Pascucci è progettato dall’architetto Marco Lucchi insieme al centro creativo della Torrefazione. Si presenta semplice negli allestimenti, caratterizzato dal bianco delle pareti che danno luminosità ed esaltano gli arredi: le tinte chiare del legno di faggio di tavoli, sedute e le strutture dei banchi bar, alle quali si abbina il marmo Calacatta grigio. L’illuminazione è del light designer Renzo Serafini con lampade da parete in ottone e ferro che si articolano in grandi strutture luminose nelle zone più ampie. Un locale per un consumo veloce, ma soprattutto per una sosta di gusto, in cui riprendere contatto con la bontà di un prodotto naturale che qui chiede di essere trattato come tale!