Il Take Five di Bologna ha fatto la differenza sulla piazza emiliana programmando musica classica e jazz al martedì e al mercoledì. Tutto dal vivo. Una strategia che ha generato surplus del fatturato del 30-40%
La concorrenza spietata di una miriade di altri locali, il disturbo (presunto) dei vicini, gli alti costi… Sono davvero tanti, e non di poco conto, i problemi che rendono dura la vita agli esercizi con musica dal vivo. A maggior ragione in una città come Bologna, dove l’offerta è amplissima, e il tema del disturbo alla quiete pubblica è di stretta attualità. Tutto ciò, fortunatamente, non basta a impedire l’affermazione di modelli vincenti, basati su punti forti irrinunciabili: da una parte una programmazione artistica di riconosciuto spessore, dall’altra quel plus di “passione-professione” che riesce a tirar fuori, in chi si butta nell’impresa, il meglio di sé, inteso come creatività, caparbietà e un pizzico di voglia di osare.
È la lezione che arriva dal Take Five Genuine Music Club, che in appena due mesi è emerso in un panorama molto affollato. Con un’idea, sopra le altre: proporre spettacoli di qualità in giorni e orari non canonici.
Programmazione fuori dagli schemi
Sotto la direzione artistica di Marco Tomasso, il Take Five ha ideato due rassegne, i “Martedì della Classica” e i “Mercoledì nel jazz”, in due set differenziati, alle 19.30 e alle 21. «L’altra grande scommessa del club - dice Tito Meci, titolare con il fratello Antonio, musicista e figli di musicisti - è la programmazione di musiche da esecuzione. Finora sta andando bene. La distinzione nei due set permette poi di mantenere quel senso di intimità con il pubblico che rispetta le dimensioni del club e la sua naturale acustica. Puntiamo infatti sull’incontro tra timbri strumentali molto vari, come varia è la natura interpretativa degli artisti».
Un’acustica paragonabile a un teatro
La Rassegna “Il Martedì della Classica” propone un repertorio molto vario e ricco di strumenti, con una parte di primo piano per il pianoforte, senza escludere la voce, completamente in acustico. Con “Il Mercoledì nel Jazz” che il Take Five Genuine Music Club fa emergere le sue caratteristiche architettoniche. Per dimensioni e collocazione il palco vuole avere un certo peso sulla platea. Questo permette un’acustica dall’ottimo rendimento, paragonabile a quella di un teatro.«Abbiamo la presunzione di creare un’atmosfera unica, dove la musica si fonda con l’anima e l’architettura del locale e diventa un tutt’uno», aggiunge Meci. La musica “traina” il lavoro del club, generando un indotto del 30-40% in più. Il martedì il Take Five mantiene i prezzi normali delle consumazioni al tavolo, e solo il mercoledì richiede un supplemento coperto di 5 euro.
L’offerta beverage è basata essenzialmente sul vino, da 3 a 8 euro al calice, in media 15 euro a bottiglia, con una cinquantina di referenze in tutto. Il calice di vino rosso, curiosamente, risulta l’ordine prevalente del pubblico che viene apposta per il concerto. Nel set delle 19.30 è molto richiesto anche lo spritz (4 euro). È disponibile anche una carta food con alcuni piatti caldi e altri freddi (tortino al formaggio, spianate, piadine ecc.) ma il cavallo di battaglia, oltre al vino, è l’offerta cocktail (7 euro con stuzzichini inclusi) con i gettonatissimi Mojito e Long Island: due mix in vetta alle preferenze anche al momento del dopocena.