Dal primo maggio non è più necessaria la dichiarazione di conformità del Governo italiano richiesta dopo lo scandalo dei “tagli”
Torna la libertà di circolazione negli Usa per il Brunello di Montalcino. Dal primo maggio, infatti, il pregiato vino toscano potrà essere esportato negli Stati Uniti senza più bisogno della dichiarazione di conformità, richiesta dopo lo scandalo che nel 2008 aveva coinvolto diverse cantine accusate di averlo "tagliato".
L'indagine, avviata alla procura di Siena, aveva portato al declassamento a Igt di oltre 1,3 milioni di litri di Brunello di Montalcino Docg perché "tagliati o ammorbiditi" con uve differenti dal sangiovese, unico vitigno ammesso dal disciplinare. Un decreto appena firmato stabilisce che, da domani, per commercializzare oltreoceano il Brunello "non è più necessario disporre di una apposita dichiarazione di conformità del Governo italiano" come si era reso necessario dal 23 giugno 2008 a seguito dello scandalo, su richiesta delle autorità statunitensi.
"Il Brunello di Montalcino ha riconquistato l'America. Con la firma del decreto abbiamo ristabilito condizioni di normalità commerciale per gli esportatori di vino a Docg - Denominazione di origine controllata e garantita - Brunello di Montalcino verso gli Stati Uniti e restituito a questa eccellenza enologica il rango che le apparteneva tra i prodotti del nostro patrimonio agro-alimentare", ha commentato il neoministro della Politiche agricole, alimentari e forestali Gianfranco Galan citato dall'agenzia Reuters. "Le misure adottate - prosegue il ministro - hanno comportato consistenti dispendi di risorse e complicazioni burocratiche per le imprese, per questo è con grande soddisfazione che oggi abbiamo posto brillantemente fine a questa complessa vicenda".