Sull’esempio dell’amministrazione comunale del capoluogo piemontese, si moltiplicano le città che pensano di replicare il sistema di sanzioni per i gestori dei locali notturni che prende spunto dalla patente. Previsto un pacchetto di benefit per chi è virtuoso
Afare da apripista è stato Torino con il suo “Patto per la movida” nato a fine maggio. A seguire l’esempio del capoluogo piemontese è stata per prima Firenze, ma stanno per mettersi in scia anche Bari e Palermo, e ci stanno pensando Brescia, Pisa, Napoli, Catania, Roma, Udine. L’idea non è nuova ma adesso è diventata concreta: una patente a punti per i locali pubblici del centro, che funziona come quella degli automobilisti. L’obiettivo è porre un freno al frastuono, alla sporcizia, ai vandalismi, alle notti insonni dei residenti e insieme aumentare la sicurezza nei quartieri più frequentati.
Bonus e infrazioni
Ogni locale dispone di un bonus iniziale: perde punti per ogni infrazione, a seconda della gravità, ma ne guadagna se segue le regole. A Firenze, l’accordo nato tra i gestori e l’amministrazione comunale si chiama “Patto per la notte”. Si parte da un bonus di 20 punti. Ne perde 5 chi mette in offerta le bevande alcoliche o offre da bere ai clienti che poi schiamazzano, drink in mano, fuori dal locale, ma anche chi non mantiene pulito all’esterno, o tiene la porta aperta lasciando che la musica si diffonda all’esterno dopo le 23 o non ha gli steward con la pettorina ad assistere i clienti. Se ne gioca invece tre chi non mette a disposizione il kit per il test alcolemico, ha bagni inagibili, non svuota o è privo di contenitori per i rifiuti. I gestori che scendono sotto i 15 punti perdono lo status di “amico della città”: quelli che azzerano completamente il proprio bonus rischiano, oltre alle sanzioni, la sospensione dell’attività da uno a 5 giorni. In casi gravi o per infrazioni reiterate si può arrivare alla chiusura del locale. Accanto alle punizioni ci sono però anche i premi: se per quattro mesi non si commettono infrazioni si guadagnano 4 punti. E il bonus è incrementabile fino a 30, raggiunti i quali si entra in un esclusivo “club” che dà diritto ad alcuni benefit: patrocinio del Comune e sgravi per le iniziative commerciali, orari più lunghi per l’apertura dei dehors (chi li ha), partecipazione privilegiata ai tavoli di concertazione con l’amministrazione comunale.
C’è insomma un’altra via per risolvere i problemi di degrado e di disturbo alla quiete pubblica causati dalla movida incontrollata. La patente a punti può diventare una valida alternativa alle delibere “punitive” che spesso danneggiano gli stessi gestori senza riuscire a risolvere i nodi: una soluzione apprezzabile per dar pace ai residenti, responsabilizzare i titolari dei locali e sollevare un po’ i comuni dall’ingrato ruolo di censori.
Approfondimento
Le regole del comune di Firenze
Esempi di violazioni e sanzioni
-5 punti per:
- Offerte speciali alcolici
- Dare da bere ai clienti che poi schiamazzano con il drink fuori dal locale
- Mancata pulizia fuori dal locale
- Assenza di steward che assistono i clienti dopo le 23
- Rumori all’esterno tra le 23 e le 8
- Mancanza di richiamo ai clienti rumorosi
-3 punti per:
- Vendita da asporto in contenitori aperti
- Mancanza del kit per il test alcolemico
- Niente contenitori per i rifiuti
- Mancato svuotamento dei contenitori per i rifiuti
- Mancata segnalazione alle forze dell’ordine di assembramenti che disturbino la quiete pubblica o blocchino il traffico
- Mancanza di fruibilità dei bagni