“Cocktail al miele” e “Il miele in cucina” sono le sfide proposte agli aspiranti barman e cuochi degli Alberghieri da Le Città del Miele. Una kermesse fuori schema. Bargiornale era lì
In principio fu l’Honey Bee. Un Daiquiri corretto al miele d’acacia, raccontato da David Augustus Embury nel suo “The Fine Art of Mixing Drinks”, guida americana ai cocktail pubblicata nel 1948. In seguito di cocktail con miele, almeno in Italia, se n’è parlato poco e niente. Questo fino all’anno scorso. Poi è successo che Le Città del Miele, associazione che riunisce i produttori italiani, è scesa in campo per proporre il primo concorso intitolato Cocktail al Miele. Un’iniziativa originale, rivolta agli aspiranti barman degli istituti alberghieri, che punta a valorizzare la miriade di combinazioni possibili tra ingredienti classici e mieli. Se ci pensiamo, è abbastanza naturale che il progetto sia italiano: il nostro Paese vanta un patrimonio inestimabile fatto di oltre cinquanta specialità, alcune delle quali uniche al mondo.
Pionieri in un territorio inesplorato
C’è ancora tanta di ricerca da fare e si parla di un territorio inesplorato, ma i tentativi di cui siamo stati testimoni nell’ultima edizione del concorso Cocktail al Miele, andata in scena l’8 novembre a Soverato (Cz) in collaborazione con la Città del Miele di Amaroni (Cz), sono germogli destinati a generare buoni frutti. La sfida è stata vinta dallo studente Simone Corsini dell’Istituto Giuseppe Minuto di Marina di Massa (Ms) con Happy Spritz. La sua ricetta è una rivisitazione del grande classico veneto preparata nel boston con 2 teaspoon di miele di castagno Dop della Lunigiana, 2,5 cl Aperol, 3 cl Duè Merlot Vodka, 1,5 cl Grand Marnier. Il tutto è completato nel tumbler con 3 cl di Schweppes tonic water e 5 gocce di Angostura Aromatic Bitters. Una miscela giovane per palati sbarazzini, che ha battuto ai punti un altro drink interessante. Parliamo del pre dinner proposto da Salvatore Salerno dell’Ipsaar Le Castella di Isola Capo Rizzuto (Kr), a base di Absolut Peppar, succo di mapo, cordiale al sambuco e 2 cucchiai di miele al bergamotto. Il tutto accompagnato da una guarnizione composta da un’oliva ripiena e un cappero. Una bandiera del territorio calabrese, a tutti gli effetti.
Il miele anche in cucina
Oltre al concorso di cocktail la manifestazione delle Città del Miele, organizzata presso la sede dell’istituto alberghiero di Soverato, ha proposto la sfida “Il miele in cucina”. Una competizione, tra cuochi in erba, su due temi: “minestre e zuppe” e “carni bianche e verdure”. I giovani chef sono stati fantasiosi nello sviluppare il tema proposto, come si evince anche dal nome delle ricette vincitrici: "Minestra di patate, castagne ballotte e guanciale caramellato al miele di castagno" di Nicolas Armeri (Marina di Massa) e "Agnello in crosta di mandorle laccato con miele di borragine" di Ilaria Zingaro (Canosa di Puglia). C’è da scommetterci, nel prossimo appuntamento 2013 in Lunigiana, ne vedremo delle belle.