Chiarite le regole legate all’ingresso degli animali domestici nei pubblici esercizi: accesso libero, ma solo se i proprietari dei locali sono d’accordo. Chi non li vuole può legittimamente rifiutarsi di accoglierli
Regole più chiare per l'accesso nei pubblici esercizi dei cani. I chiarimenti arrivano dal “Manuale di corretta prassi operativa - Ristorazione, Gastronomia, Gelateria, Pasticceria” recentemente pubblicato dalla Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi. Che, per quando riguarda i cani (il manuale, infatti, parla specificamente solo di cani e non di altri animali domestici), spiega l'Ufficio legale di Fipe, è stata redatta “sulla base delle disposizioni del Regolamento CE n. 852/2004 sull'igiene degli alimenti e le linee guida del Ministero della Salute emanate nel 2011”.
Niente più sanzioni
La reale portata innovativa è che addetti dell'Asl o vigili non potranno comminare multe agli esercenti se trovano un cane nel locale, a meno che non circoli nelle cucine.
Questo non significa, naturalmente, che il gestore di un locale abbia l'obbligo di accettare animali domestici. Come deve comportarsi allora? «La scelta se accoglierli o meno - spiega l'Ufficio legale Fipe - rimane in capo al titolare del pubblico esercizio».
Applicare il buon senso
In sintesi tutto rimane più o meno come prima. I proprietari dei locali che amano i cani possono farli entrare nei ristoranti o nei bar, così come una buona parte già fanno, evitando ovviamente che gli animali possano frequentare le zone dedicate alla preparazione e manipolazione del cibo: vietato quindi farli accedere a cucine, laboratori o retrobanchi.
Non c'è un obbligo di fare entrare gli amici a quattro zampe nei locali: quindi non può esistere il caso che il proprietario pretenda di entrare in un bar con il suo cane se il proprietario non gradisce.
E per il resto, occorre applicare il buon senso, anche per quanto riguarda l'igiene. «Se si accarezza un cane - affermano alla Fipe - e soprattutto se chi lo fa manipola il cibo, è buona prassi igienica lavarsi le mani (anzi, aggiungiamo noi, è un obbligo indicato dall'Haccp). E in ultima analisi ci si deve appellare al buon senso e alle leggi che riguardano la condotta dei cani e dei padroni nei luoghi pubblici».
Quanto alla comunicazione da affiggere sulle vetrine, il cartello “I cani sono i benvenuti” o simili resta del tutto facoltativo. Mentre chi vuole vietarne l'accesso potrà per chiarezza affiggere l'avviso “Io non posso entrare” previa autorizzazione e certificazione del proprio Comune.