Gli allievi di sedici istituti alberghieri si sono sfidati alla 23ma edizione del contest Maestri dell’Espresso Junior. L’esperienza sul campo resta la via più veloce per apprendere la professione
La 23ª edizione del concorso Maestri dell'Espresso Junior organizzato da illycaffè e dal Gruppp Cimbali con l'obiettivo di integrare la formazione sulla preparazione dell'espresso e del cappuccino prevista nei programmi scolastici, ha evidenziato una buona preparazione di base da parte dei giovani concorrenti, che hanno dimostrato di avere delle conoscenze approfondite sulla materia prima e della sua filiera. Tuttavia è emersa una generale carenza di pratica da parte dei candidati che sottolinea le difficoltà degli Ipssar nel strutturare una proposta formativa adeguata soprattutto a seguito dell'entrata in vigore del nuovo ordinamento del settore scolastico che riduce le ore di lezione dedicate al lavoro manuale sulle attrezzature.
Sedici gli istituti partecipanti al concorso che quest'anno è stata ospitato al MuMac di Binasco (Mi), il museo della Macchina per Caffè del Gruppo Cimbali, che hanno presentato la propria candidatura con un video di cinque minuti in cui l'alunno, sotto la regia del docente, ha dato informazioni sul caffè verde, la sua produzione nei Paesi di origine, il processo industriale che va dalla realizzazione della miscela al packaging finale del caffè tostato. L'allievo ha infine dovuto descrivere caratteristiche e variabili delle attrezzature utilizzate, macchina espresso e macinadosatore, realizzando un caffè espresso e un cappuccino.
Manualità vincente
Come ogni anno, la gara si è svolta nell'arco di quindici minuti: agli allievi il compito di verificare l'esattezza della macinatura ed eventualmente correggerla, quindi di erogare due espressi e due cappuccini da sottoporre alla giuria. È stata soprattutto la macinatura a mettere in difficoltà più di un concorrente, che ha impiegato parecchio tempo per individuare (obiettivo non sempre raggiunto) la granulometria in grado di dare un espresso di 25-30 ml in 25-30 secondi. L'esperienza di lavoro in bar nei fine settimana, ha dato un deciso vantaggio ad alcuni degli studenti in gara. I ragazzi sono stati valutati in base alla tecnica, al comportamento, al servizio e alla comunicazione. Più di uno ha espresso il desiderio di aprire un proprio locale: un passo importante al quale è fondamentale arrivare preparati, ha sottolineato Moreno Faina, direttore dell'Università del Caffè di Trieste. «Si deve partire da una formazione di base sulla tecnica di preparazione del caffè e del cappuccino per arrivare a corsi che forniscano strumenti per comprendere come strutturare l'offerta differenziandosi dalla concorrenza, come impostare una giusta politica dei prezzi o come dare al locale la giusta immagine. Al giorno d'oggi, infatti, non c'è più spazio per l'improvvisazione»