Si moltiplicano anche in Italia start up che fondano le radici nel mondo digitale, ma che hanno un business concentrato in mercati old economy come la somministrazione o l’ospitalità. Basti pensare alla diffusione di piattaforme o di App per prenotare un tavolo al ristorante o una camera d’albergo o di soluzioni in grado di ottimizzare la catena di approvvigionamento. Ebbene, spesso e volentieri, dietro queste iniziative ci sono grandi idee ma non ci sono le risorse consulenziali e finanziare perchè possano diventare realtà. A questo ci pensano gli acceleratori che giocano proprio il ruolo di sviluppare operativamente l’intuizione e presentarla a una platea di finanziatori.
Un’iniziativa globale
A occuparsi proprio delle start up del fuori casa ci penserà adesso un colosso mondiale dell’intermediazione all’ingrosso molto noto agli addetti ai lavori. Parliamo di Metro Cash&Carry (30,5 miliardi di euro di fatturato, 766 pdv in 28 Paesi, 20 milioni di clienti professionali) che lo scorso mese ha lanciato a Berlino il Techstars Metro Accelerator. Si tratta di un vero e proprio programma di sviluppo per start up che durerà tre mesi, dal 12 ottobre al 28 gennaio 2016. Fra tutte le candidature che arriveranno da giovani imprenditori o da neo imprese verranno selezionate dieci start up che godranno del supporto degli specialisti di Metro e dei suoi partner: l’acceleratore Techstars che metterà in campo il suo network formato da 3mila consiglieri, investitori e consulenti e R/GA, agenzia digitale di marketing e branding a livello globale. Come ha ribadito all’evento berlinese Olaf Koch, numero uno del gruppo distributivo, l’acceleratore è un’iniziativa destinata ad essere rinnovata nei prossimi anni. Il livello d’innovazione delle imprese horeca in Europa continentale (circa 2 milioni tra hotel, ristoranti, catering, ecc.) è, infatti, ancora insoddisfacente: il 35% non ha un sito Internet, il 78% non è presente sulle piattaforme di booking e moltissime sono indietro nell’utilizzo dei pagamenti elettronici.
supporto finanziario
Il programma prevede anche un supporto finanziario che può arrivare fino a 120mila euro per ciascuna start up. Metro non esclude inoltre l’acquisizione di quote di minoranza. «Siamo ottimisti sulla riuscita del programma - spiega Alexander Zumdieck, direttore di Techstars Metro Accelerator - e ci aspettiamo di ricevere diverse centinaia di candidature. Ancora prima dell’apertura del programma abbiamo registrato un forte interesse dai mondi dell’ospitalità e delle tecnologie legate al food».