In principio era la grappa, poi il brandy e, ora, anche il gin. Un nuovo tassello si aggiunge al mosaico dei distillati prodotti dalla casa trentina Pilzer. La distilleria di Faver, un piccolo e antico borgo che sorge nel cuore della Valle di Cembra, nota per la produzione di grappe, ha da poco lanciato sul mercato il suo gin, Gin Pilz.
Prodotto quasi interamente con materie prime provenienti dal Trentino, questo “gin delle Dolomiti” è ottenuto dalla distillazione di un fermentato di frumento e orzo nel quale viene messa a macerare una miscela composta da 15 tra erbe, spezie, piante e radici, oltre alle bacche di ginepro. Il risultato è un prodotto dal colore chiaro, con un livello di alcol pari al 40% in volume, dal gusto secco e piacevole e dall’aroma intenso, indicato sia per essere consumato liscio, con ghiaccio, con acqua tonica o come ingrediente per cocktail.
La produzione del gin è un nuovo passo compiuto da Pilzer sulla via delle diversificazione. Fondata nel 1957, la distilleria guidata dai fratelli Bruno e Ivano Pilzer, ha infatti cominciato la sua attività con la distillazione della grappa, in particolare da monovitigno, con una gamma di proposte molto ricca (Chardonnay, Moscato giallo, Nosiola, Traminer, Muller Thürgau, Teroldego, Schiava, Pinot Nero). A queste, partire dal 2003, si è aggiunta la produzione di acquaviti di frutta e del Portegnac 9, un brandy invecchiato 9 anni in botti di legno francese, per arrivare oggi alla distillazione del gin.
Confezionato in una bottiglia quadrata da 70 cl, il nuovo prodotto, come il resto della gamma di distillati Pilzer, è distribuito dalla Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna.