Ricetta base presentata a Baritalia tappa di Bari Villa de Grecis 1 febbraio 2016
Fin da quando, poco prima degli anni Venti del secolo scorso, Eddie Woelke ne inventò la ricetta, El presidente è diventato uno dei drink emblema di Cuba. Tanto da venire offerto, negli anni del Proibizionismo, sui piroscafi che portavano i turisti americani a bere sull’isola. Una sorta di benvenuto che con il suo gusto, la sua freschezza e la sua morbidezza, preannunciava ai visitatori le delizie della Perla dei Caraibi. La storia di questo cocktail è però interessante anche sotto un altro punto di vista, in quanto permette di far tornare alla luce una serie di rapporti e di connessioni, oggi forse dimenticati e sicuramente poco noti, che sono all’origine di uno dei suoi ingredienti: il Martini Extra Dry. E la storia di quest’ultimo, come in un gioco di specchi, ci porta ancora a Cuba. Se i primi contatti tra Martini e Cuba risalgono alla metà degli anni Settanta dell’Ottocento, è a partire a partire dal 1881 che la l’azienda instaura una vera collaborazione con gli esclusivisti Brocchi e Avignone, che ne importavano i prodotti. Ed è proprio Juan Brocchi che, nel 1890, propone di creare una nuova qualità di vermouth, di tipo “secco”, che potesse competere con quello francese. Suggerimento raccolto da Martini & Rossi che nel 1900 lancia l’Extra Dry, che arriva sul mercato cubano con un’etichetta dedicata.
A rinnovare questo fecondo rapporto ha provveduto il team Martini, capitanato dal maestro di cerimonia Walter Gosso, che nelle rivisitazioni della ricetta originale ha fatto ampio uso delle ultime novità della casa. Nell’Ambrato presidenziale, Brunilda Mocka, ad esempio, ha optato per il Martini Riserva Speciale Ambrato, unito a rum Bacardi Eritage, St Germain e bitter di ciliegia per dar vita a un drink più dolce rispetto all’originale, e reso più morbido e setoso dall’albume d’uovo. Con U’ president, Nicola Milella, invece, ha aggiunto alla base di rum e Martini Riserva Speciale Rubino una marmellata home made di pomodorino fiaschetto di Torre Guaceto, prodotto pugliese presidio Slow Food. Per poi completare l’omaggio a questa terra con un side composto da burratina su biscotto al basilico e cacao. Chicco Greco, infine, con il suo El conquistador ne ha proposto una versione tiki: rum Bacardi Eritage, Martini Riserva Speciale Rubino, bitter angostura, due kumquat schiacciati e ghiaccio. Miscelando il tutto con lo swizzle.
La storia
Secondo la ricostruzione fatta dallo storico della miscelazione David Wondrich, El presidente fu creato dal bartender americano Eddie Woelke negli anni immediatamente precedenti il periodo del Proibizionismo al Jockey Club di l’Avana. Eclettico e girovago, dopo esperienze a Philadelphia, New York, Nizza e Parigi, Woelke approdò nella città cubana, che ne consacrò la fama e dove mise a punto diversi famosi cocktail, tra i quali il Mary Pickford. Il nome El presidente venne scelto in onore di Gerardo Machado, che detenne la carica di presidente della repubblica cubana nel decennio a cavallo tra la metà degli anni Venti e Trenta. In poco tempo diventò uno dei cocktail più popolari negli Usa, dove veniva servito illegalmente.
La ricetta El Presidente secondo Martini
2/3 Ron Bacardì 8 años
1/3 Martini Riserva Speciale Rubino Vermouth di Torino
1 dash Angostura Orange Bitters
Versare gli ingredienti nel mixing glass con cubetti di ghiaccio, agitare per 2’, filtrare in bicchiere da cocktail freddo e guarnire con ciliegia al maraschino