Il 2016 si è aperto con il segno più per il mercato del beverage, mentre è rimasto un po’ al palo il comparto del food service. Lasciano ben sperare i dati che emergono dal report del mercato del fuori casa relativo al primo mese dell’anno, elaborati dalla società di ricerche Formind incrociando i dati di consumo, raccolti nei singoli punti vendita con lo strumento Mindforhoreca, e le preferenze dei consumatori, monitorate attraverso le indagini de La Piramide dei Consumi.
Nel mese di gennaio i consumi di bevande hanno fatto registrare una crescita di quasi un punto percentuale (0,90%) in volume e del ben il 2,7% a valore: un’apertura con il segno più che non si registrava da anni. Gennaio è infatti un mese tradizionalmente fiacco per il mercato beverage, sia perché arriva dopo un periodo di festività che implica un aumento di spese per famiglie e consumatori, sia per le condizioni climatiche che non favoriscono i consumi fuori casa.
A trainare la crescita sono stati i prodotti a più alto valore, in particolare il vino che ha registrato il dato migliore, mentre decisamente più modesto è stato l’andamento di bevande come i succhi di frutta. E ciò spiega anche perché l’incremento in termini di valori sia stato di un ordine tre volte superiore a quello dei volumi.
Per quanto riguarda i sottocanali, le migliori performance sono state registrate nel segmento della ristorazione, con una crescita dei consumi dell’1,36% a volume e del 2,5% a valore. Bene anche il bar e l’intrattenimento, sebbene con un andamento più contenuto. A livello geografico, è l’area del Nord-Ovest quella con la migliore crescita.
Discorso differente per il comparto food, che invece ha subito una contrazione dello 0,80% in volume e dell’1% a valore. A tenere meglio, è stato il segmento dell’intrattenimento, ma sono andati bene anche tipologie di locale come pub e pizzerie, mentre decisamente negativa è stata la performance della ristorazione classica.