Pare che damascegliere fosse il titolo di un gioco milanese degli anni Trenta. Un gioco in cui era la dama a invitare al ballo il cavaliere. E se il maschio non accettava, la faccenda si complicava. “Damascegliere” da circa 48 ore è anche l’insegna di un locale - cocktail bar e ristorante - elegante come ai tempi della Milano anni Sessanta e del boom economico. L’ha aperto, in corso Garibaldi, Mattia Pastori: ex giovane talento, oggi vanto della miscelazione italiana. Pastori indossa la divisa da ammiraglio, solo all’apparenza un camice da farmacista, in questo bar da grand’hotel approdato per un singolare scherzo del destino in una strada di Brera: ex quartiere di ringhiera, d’artisti, di modelle e di modellari. Pastori nel suo locale ha portato il suo gusto per il re Martini, per i giochi di prestigio e il suo heavy luggage alberghiero che lo ha fatto volare da San Diego al Bamboo Bar all'Armani Hotel, fino all’ultimo successo al Mandarin Bar del Mandarin Oriental di Milano. Lo incontriamo a pochi giorni dalla finale del rinomato concorso Diageo Reserve World Class 2016 dove, per la seconda volta, rappresenterà il nostro Paese. Con lui c’è il braccio destro al banco: Vincenzo Losappio.