L’abitudine tutta italiana di “personalizzare” quei 25 millilitri di caffè contenuti in una tazzina, è cosa ormai ben nota a chiunque lavori dietro il banco di un bar: lungo o corto, macchiato o corretto, in tazza grande o piccola, che sia di vetro o di ceramica, e chi più ne ha più ne metta. Fino a poco tempo fa il consumo di questo piccolo rituale quotidiano era legato a un’unica materia prima (eccezion fatta per i pochi “orzisti”), ma oggi anche il barista più al passo con i tempi fa fatica a stare dietro a una clientela sempre più esigente e frammentata.
Esattamente come i croissant non sono più solo alla crema o alla marmellata ma si sono aggiunti i senza glutine, i vegani, gli integrali, quelli al miele e altri ancora, allo stesso modo la bevanda mattutina per eccellenza non è più necessariamente a base di caffè.
L'esercito dei free-from
Un pubblico sempre più attento e consapevole nelle proprie abitudini di consumo domestico, ricerca anche fuori dalle mura di casa un bar che abbia un orecchio pronto ad ascoltare le sue esigenze. Alcune aziende hanno colto questa tendenza di mercato e si sono adoperate sia per accontentare il pubblico, sia per offrire agli operatori una gamma di prodotti e una varietà di offerta sempre più ampia.
Il cosiddetto pubblico dei “free-from”, quello che per proprie esigenze di salute o per motivi personali hanno eliminato dalla dieta determinate sostanze (glutine, lattosio, grassi idrogenati o zuccheri raffinati) è oggi sempre più ampio. Così, alcuni alimenti che fino a poco tempo fa non abbiamo mai sentito nominare, sono entrati nella nostra dieta quotidiana. Sono i cosiddetti superfood, alimenti vegetali dalle marcate proprietà salutistiche, che ritroviamo oggi nei prodotti offerti da sempre più bar: l’errore più comune è credere che questi consumi siano relegati solo alla fascia mattutina, e che difficilmente possano rappresentare una parte consistente delle entrate di un locale.
Con questi ingredienti, FoodNess ha sviluppato un’ampia gamma di proposte complementari al caffè. Così, una bevanda al tè verde matcha oppure allo zenzero e limone - sostanze ricche di antiossidanti e sali minerali - possono aiutare lo “sprint” finale di una giornata di lavoro. Nel tardo pomeriggio, un drink a base di maca (antistress naturale) potrebbe essere bevuto al posto di un bicchiere di vino o un aperitivo prima di cena. Avrebbe la stessa sensazione calmante e distensiva, ma senza alcool.
Orzo senza glutine
La ricerca sugli alimenti da utilizzare nelle bevande “free-from” ha portato a risultati inediti. FoodNess è arrivata a presentare perfino un caffè d’orzo senza glutine, con lo stesso sapore di un caffè d’orzo tradizionale. L’orzo è uno dei cereali con più elevato contenuto di glutine, che però è presente solo nella parte esterna del seme; attraverso un’accurata pulizia che l’ufficio ricerca e sviluppo di FoodNess è stato in grado di produrre questa e altre bevande in cialda sino a poco tempo fa impensabili. L’attenzione verso il tema “free-from” è ora più che mai una priorità per le aziende produttrici. E per i gestori?