Non solo roastery, ma qualcosa che non esiste e che porterà un nuovo concetto di vendita al dettaglio, non solo nell’ambito del caffè: è la promessa che emerge dalla lunga intervista rilasciata all’agenzia Bloomberg dal Ceo di Starbucks Howard Schultz. Spiega il suo legame con l’Italia, la scelta di Milano in quanto polo economico, dell’arte e del design, la sua visione di business fondato su un equilibrio tra visione sociale e profitto. Soprattutto delinea la fisionomia della prima Starbucks Reserve Roastery in Europa nel monumentale e centralissimo Palazzo delle Poste, dove da tre anni si reca personalmente curando lo stato dei lavori di un progetto che segue con grande meticolosità. Più grande della prima roastery di Seattle (20 mila metri quadri), offrirà un luogo teatrale, romantico, innovativo e tecnologico che, assicura, offrirà un’esperienza assolutamente nuova. Un mix di rispetto e di sfida in questo ingresso a lungo studiato nel Paese dell’espresso.