Milano capitale italiana della pasticceria? Sembrerebbe proprio di sì, con le nuove prestigiose aperture che si stanno susseguendo a ritmo serrato, fra cui quella di Iginio Massari a metà marzo. A metà aprile è invece la volta di Roberto Rinaldini (foto Matteo Lonati), maestro pasticcere Ampi, lo "stilista del dolce" il cui marchio campeggia già su due pasticcerie a Rimini (la sua sede storica) e nei corner shop di Milano, Roma, Firenze e Pesaro. Ma ora c’è una svolta. Il 12 aprile Rinaldini inaugurerà la sua prima Pasticceria Rinaldini a Milano in via Santa Margherita 16, a un passo da piazza della Scala.
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Ma questa apertura sarà diversa: è la prima inserita in articolato piano di sviluppo il cui primo passo è stata la creazione della Rinaldini Pastry Spa, che si pone l’obiettivo, nei prossimi anni, di una trentina di nuove aperture (dirette o in franchising) in Italia e nel mondo. Presupposto di questo sviluppo, la creazione di un grande laboratorio produttivo a Rimini (3.600 mq), che ospiterà anche un “negozio pilota” da 400 mq che sarà il punto di riferimento per gli altri punti vendita, con una offerta che spazia dalla pasticceria alla caffetteria, alla ristorazione.
Nel nuovo negozio di Milano (su progetto di CierreEsse), infatti, oltre alla pasticceria al piano terreno (e il laboratorio nel seminterrato), ci sarà uno spazio ristorazione al primo piano, con una ventina di coperti a sedere, dove il menu sarà incentrato su specialità romagnole come pasta fresca, cappelletti e piadine gourmet. «La pasticceria del futuro - spiega Rinaldini - a mio avviso non può concentrarsi solo sul prodotto dolce, ma deve essere un luogo esperienziale, di incontro dove le persone, che mediamente sostano 20-30 minuti, possono trascorrere un momento di gratificazione personale. La pasticceria deve poter soddisfare anche chi ha l’esigenza di consumare qualcosa di salato, per questo ho voluto uno spazio dedicato alla ristorazione. Non c’è bisogno di avere un menu esasperatamente lungo: anche solo un’insalata può diventare particolare ad esempio abbinando verdure alla frutta, creando salse particolari... Nei miei locali proporrò la piadina gourmet, che rappresenta la mia identità di romagnolo e allo stesso tempo è ormai sdoganata dal consumo locale». Ma questo, promette Roberto Rinaldini, è solo l’inizio: si stanno già valutando location adatte per Parigi e Londra, considerando che il format della Rinaldini Pastry è stato studiato per essere sviluppato in franchising e su differenti metrature, che vanno dai 250 fino ai 50 metri quadrati.