A volte capita: che, dopo 13 anni di onorata attività, un locale di successo sia costretto a chiudere i battenti perché il contratto d’affitto non viene rinnovato. È quello che è successo a fine 2017 all’Osteria della Birra, nel cuore della Città Alta di Bergamo.
Valentina Ardemagni e Antonio Terzi, gestori del locale oltre che titolari di Elav Birrificio Indipendente, non si sono persi d’animo. Anzi, hanno deciso di cogliere l’occasione dello sfratto per voltare pagina e dare vita a un locale completamente diverso. Così, chiuso lo scorso capodanno l’Osteria della Birra, a metà gennaio 2018 hanno aperto Elav Kitchen&Beer a qualche centinaio di metri più in là, sempre a Bergamo Alta.
La formula, dicevamo, è completamente diversa. La prima differenza sostanziale è rappresentata dall’ambiente. Se nel vecchio locale le atmosfere erano quelle di un pub tradizionale, per l’Elav Kitchen & Beer la scelta è caduta su un design contemporaneo. Un design non asettico, però, ma espressione dei valori Elav. «Il nostro birrificio lavora in maniera artigianale, tutta la produzione è manuale - spiega Terzi -. Inoltre, abbiamo un’azienda agricola dove coltiviamo parte degli ingredienti che vengono utilizzati per le nostre birre, dall’orzo al luppolo».
Un bancone di 8 metri
«Altre materie prime - continua Terzi - le acquistiamo da aziende agricole vicine. Il legame con la terra e con il nostro territorio è molto forte. Nel progettare Elav Kichen&Beer, perciò, abbiamo deciso di dar vita a un format che traducesse la nostra filosofia nel locale». Tutti i dettagli, dunque, sono studiati per ricordare e rafforzare questo legame. La vicinanza della natura è evocata dai materiali, dai colori terrosi e dalle piante intraviste al di là di una parete illuminata. Punto focale del locale è il bancone di 8 m, realizzato con un mix di resina, graniglia e paglia e che vuole ricordare la terra da cui provengono gli ingredienti della birra. Il bancone ha un piano unico ma svolge due funzioni: a un’estremità c’è la parte della spillatura, con sette vie e 3 pompe. All’altra estremità, da una parte e dall’altra del bancone, ci sono le sedute per i clienti, senza separazione tra lo spazio per il personale e quello per i clienti. «Un’esperienza immersiva», commenta Terzi. Tutto il locale è realizzato su misura, con l’intervento di artigiani e aziende locali. Altra differenza sostanziale tra il vecchio e il nuovo locale è la tipologia dell’offerta.
Prima l’accento era sulle birre e l’accompagnamento food era quello tipico di un pub, con panini, burger, taglieri e piadine a farla da padrona, e pochi piatti (casoncelli bergamaschi, polenta) prodotti altrove. Invece, all’Elav Kitchen& Beer, some suggerisce il nome, cucina e birra hanno pari spazio.
Anzi, la vera novità, sottolinea Terzi, è proprio la presenza di una cucina e di un cuoco: «Non è una paninoteca, ma un ristorante con una cucina molto moderna, che lavora con la birra e le spezie, rimanendo popolare». In effetti, i piatti sono studiati per accompagnarsi alle diverse birre della casa oppure hanno la birra come ingrediente. Il menu cambia con le stagioni e presenta piatti come la Tagliatella cacio, pepe e birra Dark Metal Imperial Stout nebulizzata, il Cous cous di verdure con uovo morbido marinato alla birra Indie Ale e crema di patate allo zenzero o il Pollo glassato con salsa teriyaki di birra Grunge Ipa con patate alla camomilla ed emulsione alla paprika. In carta ci sono ancora degli snack, ma per differenziare e rendere originale l’offerta è nato il panLuppolo: pan brioche che contiene luppolo coltivato da Elav, panificato per Elav dalla Pasticceria Morlacchi di Zanica, una delle migliori della provincia, servito a fette a mo’ di tartina e condito con ingredienti diversi, verdure e frutta di stagione.
Per ora Elav Kitchen&Beer è aperto solo dal tardo pomeriggio, tranne che nei fine settimana, quando dalle 10.30 alle 15 propone una versione personalizzata del brunch in stile americano.
Gin e whisky giapponesi
Lato beverage, l’offerta è incentrata sulle birre Elav, una ventina, sia alla spina che in bottiglia. Una sezione della carta è dedicata ai cocktail a base birra. L’offerta è poi arricchita da una piccola selezione di gin per i gin tonic, whisky giapponesi e francesi, whisky indipendenti scozzesi, rum e cachaça.Per variare l’offerta, ogni quindici giorni viene organizzata una serata di presentazione di un birrificio ospite, a cui poi vengono dedicate due vie per le successive due settimane.