Il colore ambrato, l’aroma intenso e il gusto dei chinotti di Sicilia, che si chiude con un finale amarognolo e fruttato, caratterizzano da sempre Chinò Sanpellegrino. Per l’esattezza da 60 anni: tanti ne compie quest’anno la bibita.
Era il 1958 quando nasceva la ricetta del Chinotto Sanpellegrino, che negli anni Ottanta avrebbe cambiato il suo nome in Chinò, mentre da allora è rimasta invariata la formula, ancora tenuta rigorosamente segreta, che ne ha mantenuto inalterato nel tempo il gusto e la qualità.
Ricetta della quale si sa, però, che contempla un infuso di ingredienti botanici selezionati combinato con l’estratto di chinotto. Frutto quest’ultimo che arriva da un’unica piantagione siciliana, quella dell’Azienda agricola Castrorao che con Sanpellegrino ha un rapporto di esclusiva. Si tratta di oltre 9.000 piante di chinotto, in 5 ettari di terreno, coltivate con un moderno sistema di fertificazione e irrigazione sostenibile, quindi senza utilizzo di pesticidi e con un apporto ottimizzato di acqua e fertilizzanti (di azoto, fosforo e potassio) nella giusta misura. Piantagione dalla quale lo scorso anno sono partite circa 88 tonnellate di chinotti alla volta dello stabilimento di Madone, in provincia di Bergamo, dove viene prodotto il cuore della bevanda.
Insieme al gusto, a trasmettere l’immagine del prodotto nel tempo ha contribuito anche il pack distintivo, caratterizzato dall’iconica etichetta nera con la stella e la “N” del nome rovesciata, presente su tutti i formati, dalla classica clavetta in vetro da 20 cl alla lattina da 33 cl alle bottiglie in Pet da 50 e 125 cl. Un’immagine che ha seguito l’evoluzione dei consumi e degli stili di vita degli italiani, accompagnandoli con campagne pubblicitarie coinvolgenti e sempre al passo con i tempi
Evoluzione dei consumi che Chinò continua ad accompagnare, presentandosi oggi come una bevanda che, oltre al tradizionale consumo, grazie alla sua versatilità si presta bene anche per l’uso nella mixabiliby, dando vita a originali cocktail. Esempio ne sono alcune creazioni dei bartender Sanpellegrino, come Nel ballon come un Barolo, dove è miscelato con whisky torbato e completato da una scorza d’arancia, Raisin Bit, dove si aggiunge a bitter e passito, Builder, dove il gusto agrumato di Chnò si sposa a quello del lime e del succo di arancia supportato da una base alcolica di sake, e Mojito Chinò, rivisitazione del classico cocktail caraibico dove va a sostituire la soda.
Le ricette Chnò Sanpellegrino
Nel ballon come un Barolo
Ingredienti:
1 Chinò Sanpellegrino, scorza d’arancia, gocce di whisky torbato
Preparazione:
versare Chinò nel bicchiere. Spremere una scorza d’arancia sopra il bicchiere e poi mettere la scorza nel bicchiere. Aggiungere qualche goccia di whisky torbato.
Bicchiere:
ballon
Raisin Bit
Ingredienti:
3 cl bitter, 3 cl Passito, Chinò Sanpellegrino, scorza di pompelmo
Preparazione:
Versare gli ingredienti in un bicchiere e mescolare. Aggiungere ghiaccio a cubetti e colmare con Chinò Sanpellegrino. Guarnire con una scorza di pompelmo.
Builder
Ingredienti:
succo di ½ lime, 3 cl succo d’arancia, 3 cl sake, Chinò Sanpellegrino
Preparazione:
Versare gli ingredienti nel bicchiere e mescolare. Riempire con ghiaccio a cubetti e completare con il Chinò Sanpellegrino. Guarnire con fetta d'arancia e rondella di lime.
Bicchiere:
tumbler basso
Mojito Chinò
Ingredienti:
2 barspoon zucchero di canna bianco, 1,5 cl succo di lime, 7/8 foglie di menta, 1,5 cl rum bianco, Chinò Sanpellegrino
Preparazione:
Versare nel bicchiere lo zucchero, il succo di lime e le foglie di menta dopo averla leggermente pressata con le mani. Aggiungere il Chinò e amalgamare con un barspoon. Riempire il bicchiere con ghiaccio a cubetti, versare il rum e mescolare. Guarnire con un ciuffo di menta
Bicchiere:
collins