Lo scrittore Juan Octavio Prenz, la storica e giornalista Anne Applebaum e il viticoltore Damijan Podversic sono i vincitori del Premio Nonino 2019. Istituito nel 1975 dalla famiglia Nonino per valorizzare la cultura contadina, il premio rappresenta uno dei più prestigiosi riconoscimenti assegnati in ambito culturale, letterario ed enogastronomico. Riconoscimento che per questa quarantaquattresima edizione è stato dedicato a V.S. Naipaul ed Ermanno Olmi, Nobel per la Letteratura nel 2001 il primo, grande regista, scrittore e sceneggiatore il secondo, entrambi scomparsi lo scorso anno. Due grandi personalità del panorama culturale mondiale già premiate con il Nonino (nel 1993 Naipaul, nel 1979 Olmi) e successivamente giurati dello stesso premio.
Come grandi personalità del mondo della cultura, intesa sono suo senso più ampio, sono i tre premiati di quest’anno dalla giuria presieduta da Antonio Damasio e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea ed Edgar Morin.
Viticoltore, friulano di minoranza slovena, Damijan Podversic ha ricevuto il Risit d’Aur Barbatella d’Oro per l’impulso dato alla coltivazione della Ribolla gialla, antico vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia, e avviato l’iter per il recupero di terreni vocati alla viticultura e abbandonati dal 1940 sul Monte Calvario nella provincia di Gorizia. «L’assegnazione del premio vuole anche essere un appassionato appello ai vignaioli della Regione affinché trovino l’accordo sul disciplinare di produzione per ottenere al più presto la D.O.C. per la Ribolla gialla che ne garantisca la produzione esclusivamente per il territorio del Friuli Venezia Giulia», si legge nella motivazione della giuria.
Il Premio Internazionale Nonino è stato assegnato a Juan Octavio Prenz, scrittore di assoluta originalità che nella sua opera unisce la fantasia epica della grande letteratura latinoamericana e l’ombra misteriosa in cui si dissimulano i personaggi della grande letteratura mitteleuropea. Argentino, nato da genitori istriani, classe 1932, l’incontro tra culture diverse è inscritto nella sua stessa biografia. A proposito della sua identità ha scritto: «Solo gli alberi hanno radici è una frase che ho utilizzato spesso per rispondere a chi mi incitava a dichiararmi unilateralmente argentino, jugoslavo o italiano, avendo io scritto in queste lingue e vissuto nei paesi che le parlavano. Tutto nasce dalla mia diffidenza per le metafore facili, una delle quali fa dell’uomo un essere con radici. A volte, mi sono trovato a rispondere: se si tratta di fare delle metafore, allora, perché radici e non ali?; perché non pensare che l’identità possa anche definirsi in funzione di un futuro da condividere, piuttosto che di un passato da contemplare».
Il premio a Un maestro del nostro tempo e invece andato alla storica e giornalista americana, che ha anche la cittadinanza polacca, Anne Applebaum, «una delle più grandi testimoni morali del nostro tempo, e una fra i più importanti intellettuali pubblici internazionali». «Della massima importanza» la giuria ha definito i suoi lavori sulla storia dei totalitarismi nel ventesimo secolo e sulla rinascita del nazionalismo e del populismo nel ventunesimo. Autrice di numerosi interventi su riviste e quotidiani americani e inglesi, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti accademici, tra i quali Premio Pulitzer e la candidatura per il National Book Award per il suo libro Gulag: Storia dei campi di concentramento sovietici.
La cerimonia di consegna dei premi è in programma presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto (Udine), sabato 26 gennaio, dove premiati e ospiti brinderanno con alcune specialità della casa, quali la Grappa Nonino Monovitigno Picolit da vinacce di uve passite Cru Vigna Nonino Buttrio-Friuli e cocktail a base di Grappa Nonino.