Si alza ogni anno di più il livello di professionalità dei concorrenti e dei finalisti dell’Espresso Italiano Champion, il campionato internazionale baristi promosso da Inei - Istituto Nazionale Espresso Italiano, giunto alla sesta edizione. Il 12 e 13 giugno presso Mumac Academy a Binasco (MI) si sono svolte le finali italiane: 14 concorrenti si sono disputati i quattro posti all’ultima competizione che ha decretato il campione italiano che gareggerà nella fase finale della gara, in programma tra il 18 e il 22 ottobre a Host Milano, in uno stand ampio all’interno del pad. 24. Ha vinto il giovane Stefano Cevenini con una prova sicura e pulita, primeggiando su Nadia Giacomelli, Davide Valenziano e Fabiano Bucci.
Ha solo 20 anni Stefano che lavorato con il caffè Gran Miscela di Mokador che in semifinale ha estratto a 92°C e in finale a 91°C per rendere l’espresso più rotondo, togliendo un po’ di acidità. Preciso, sicuro, ha curato nei dettagli ogni passaggio, soprattutto quelli legati alla pulizia e alla pressatura (con una curiosa alzata del portafiltro con il pressino posato sulla polvere di caffè al fine di verificarne la perfetta perpendicolarità). Barista e formatore all’Accademia italiana baristi Faenza, per i suoi cappuccini ha utilizzato una procedura che ha messo a punto guardando un video di Fabio Dotti: “lui iniziava dalla versata, omogeneizzando, quindi con la crema di latte; ho pensato di fare il contrario: partire dalla crema di latte, amalgamare e proseguire con la versata: l’insieme risulta più omogeneo e denso”. Ama la latte art, di cui ha già fatto corsi e sogna di gareggiare e diventare un campione. Proprio come Manuela Fensore di cui nella mattinata ha ascoltato con attenzione il racconto delle fatiche e dell’impegno che questa disciplina richiede. Buona preparazione in vista della finale, dove competerà con concorrenti di altissimo livello provenienti da Bulgaria, Cina, Corea, Germania, Gran Bretagna, Russia, Taiwan e Tailandia.
Gli altri tre finalisti si sono classificati a pari merito alle sue spalle. Nadia Giacomelli ha gareggiato con la miscela Gran Espresso di Caffè Milani estratta a 90°C:era un caffè fresco, di cui ha voluto mantenere al meglio gli aromi. Ha trovato rapidamente la giusta macinatura e ha estratto molto bene tutti gli espressi; nella realizzazione dei cappuccini la crema è stata ben realizzata; purtroppo è avanzato un po’ di latte. Lavora nel settore da 30 anni ed oggi è la barista di riferimento a Villa Giavazzi a Verdello (BG). Cinque ani fa, un corso svolto presso Caffè Milani le ha fatto scoprire la complessità e il fascino della filiera del caffè e l’importanza di curare ogni particolare nell’ultima fase di questo lungo viaggio: l’estrazione; da allora ha seguito numerosi corsi. Determinata, il prossimo anno vuole tornare a gareggiare.
Davide Valenziano ha estratto la miscela Gran Crema Delicato di Filicori Zecchini a 93,5°C che gli ha permesso di ottenere un espresso con un buon bilanciamento tra acidità e amarezza. Ha fatto una gara lineare, che a tratti ha fatto trapelare un poco di tensione. Soddisfatto dei propri espressi, si dà un voto tra il 6 e il 7 per i cappuccini. Nel bar Platz a Rogoredo di Casatenovo (LC) il suo impegno e la sua professionalità si fanno notare.
Ha presentato un espresso con una buona nota cioccolatosa realizzata con una miscela 80-20 di Torrefazione Paranà estratta a 90°C, Fabiano Bucci. Un ultimo intervento sulla macinatura l’ha portato a stringerla forse un po’ troppo, ma ha trovato buoni i suoi espressi e riguardo i suoi cappuccini afferma “li avrei bevuti volentieri”. Lavora al De Gustibus di Valmontone (RM), un locale serale, dove all’espresso si uniscono numerose estrazioni a filtro; il caffè è protagonista di numerose bevande miscelate anche originali (ha ideato un drink al carciofo).
Il team di Mumac Academy si è mosso con grande professionalità insieme ai professionisti di Inei e alle squadre dei giudici tecnici e sensoriali, creando una due-giorni intensa e molto interessante.Un’unica nota per i partecipanti e i loro accompagnatori: in una fase come l’attuale in cui più che mai i baristi sentono la necessità di confrontarsi, di sentirsi “comunità”, di trovare nuovi spunti ed anche amicizie, sarebbe forse il caso di approfittare meglio e di più di occasioni come queste. Si è concorrenti in pedana, ma per il resto del tempo si è colleghi in una realtà complessa qual è quella del bar; meglio non lasciarsi sfuggire l’occasione di trovare nuovi amici e riferimenti per la propria attività.