Il Premio Nonino 2020 non si farà. L’assegnazione del Premio, istituito dalla famiglia Nonino per valorizzare la cultura contadina e che rappresenta uno dei più prestigiosi riconoscimenti assegnati in ambito culturale, letterario ed enogastronomico, è stata rinviata al 30 gennaio 2021. Alla base del rinvio c’è però una felice coincidenza. Fin dalla sua prima edizione, nel 1975, il Premio si tiene in Friuli l’ultimo sabato di gennaio alla presenza dell’intera famiglia. Data che però quest’anno coincide con la cerimonia di assegnazione del Wine Star Awards, tra i più importanti premi internazionali nel mondo del vino e degli spirit, creato da Wine Enthusiast, il prestigioso magazine di New York che da 30 anni racconta le migliori produzioni mondiali nei due settori. Appuntamento, in programma presso il Palace of Fine Arts di San Francisco, al quale non può mancare la famiglia Nonino, in quanto la cantina di Percoto sarà la prima azienda italiana a essere premiata nella sezione Spirit Brand / Distiller of the Year 2019, titolo che viene assegnato alle aziende che hanno ottenuto risultati eccezionali nel mondo degli Wine&Spirits. Vista la sovrapposizione dei due eventi, pertanto, si è deciso di rimandare il Premio Nonino Quarantacinquesimo anno al 2021.
Quello di Wine Enthusiast è un riconoscimento di grande prestigio per la distilleria friulana, selezionata dalla giuria in una rosa di 5 superfinalisti, espressione del meglio della produzione mondiale, che comprendeva Rum Bacardi, Remy Martin, la Distilleria Charbay e Legent. «Conosciuta per le sue Grappe Monovitigno di alta qualità create negli anni Settanta, la distilleria della famiglia Nonino da sei generazioni in Friuli, negli ultimi anni ha iniziato a scuotere il mondo degli alcolici con il suo Amaro Nonino Quintessentia liquore agrodolce, con sentore di erbe aromatiche. Ha entusiasmato una nuova generazione di mixologist e consumatori di cocktail», recita la motivazione del premio.
Premio che celebra e consacra la grande sfida iniziata da Nonino negli anni Settanta: quella di fare della grappa, un prodotto della tradizione contadina e fino ad allora considerato “povero”, un prodotto con tutte le carte in regola per entrare a far parte dell’Olimpo dei grandi distillati mondiali. Una sfida che l’azienda ha portato avanti puntando tutto sulla qualità della sua produzione, la costante ricerca dell’eccellenza e la capacità di ridisegnare per l’era moderna un distillato della tradizione, fino ad aprirlo a nuove possibilità di consumo, compresa la nuova frontiera della miscelazione.