Le regole di Google stanno cambiando. Il motore di ricerca, infatti, ha annunciato l’introduzione di Bert: si tratta di una modifica agli algoritmi che consentirà una migliore comprensione del linguaggio naturale e quindi del significato delle richieste degli utenti quando fanno ricerche online. Il sistema progressivamente verrà esteso anche a tutti i Paesi con conseguenze significative per i locali che hanno siti web e che usano le tecniche di Seo per aumentare la possibilità di farsi trovare nei risultati di Google.
Bert (acronimo che sta per Bidirectional Encoder Representations from Transformers) è un sistema in grado di comprendere la formulazione di richieste nelle ricerche su Internet esposte come nella lingua parlata, che permetterà a Google un’interpretazione più accurata del senso della frase inserita dall’utente e quindi dell’intento della ricerca, in modo da restituire un risultato più preciso.
«L’introduzione di Bert determina un cambio delle regole di Google per quanto riguarda l’analisi del testo e della semantica - spiega Ale Agostini, imprenditore e partner di AvantGrade, agenzia di marketing digitale -. Prima infatti, quando l’utente inseriva una frase nella ricerca, Google toglieva gli articoli, le proposizioni e gli avverbi e analizzava singolarmente le parole, in base all’ordine in cui si presentavano, senza esaminare il contesto della frase. Grazie a Bert Google analizzerà l’intera proposizione, osservando la posizione delle parole e le relazioni tra di esse, riuscendo quindi a captare meglio le sfumature del linguaggio naturale. Per chi fa ricerche ciò significa una maggiore affidabilità del motore di ricerca».
Per fare un esempio pratico, con il sistema precedente, per una richiesta come “viaggiatore brasiliano verso gli Stati Uniti ha bisogno del visto” l’algoritmo avrebbe analizzato le singole parole, e sulla base di quelle ritenute più rilevanti avrebbe fornito i risultati: al termine “verso” non sarebbe stata attribuita importanza, e la ricerca avrebbe mostrato prima i contenuti per gli americani che vogliono viaggiare in Brasile; con Bert, invece, i primi risultati mostrati forniscono informazioni su come ottenere un visto Usa per un brasiliano, il che corrisponde all’intento della ricerca.
Per ora questa soluzione è operativa solo in lingua inglese ed è disponibile negli Stati Uniti, ma Google ha l’obiettivo di estendere progressivamente questa sua nuova capacità ad altri Paesi del mondo applicandola ad altre lingue. È meglio quindi non farsi cogliere impreparati in modo da sfruttare appieno le potenzialità di questo nuovo sistema. L’introduzione di Bert, infatti, per chi ha un sito web e ha bisogno di far trovare il proprio locale on line, cambia le regole: «Il modo di scrivere i testi dovrà essere diverso - sottolinea l’esperto -. Non sarà più necessario fare l’attività di inserimento di parole chiave nei testi, ma sarà sempre più importante scrivere testi in un linguaggio naturale. È una tendenza non immediata, ma si tratta di un processo che manifesterà appieno i suoi effetti nel giro di due-tre anni».
«Non bisogna dimenticare - sottolinea Agostini - che per chi ha un locale, al centro del programma di marketing sul web deve esserci la scheda Google My Business; occorre far sì che sia sempre più popolata di testi e informazioni in linguaggio naturale, che Bert capirà meglio e valorizzerà di più».
Questa analisi molto più dettagliata richiede un grande sforzo tecnico. «È un’innovazione di grande portata - spiega Agostini -: dietro ci sono modelli che analizzano le pagine capaci di guardare alle relazioni tra le parole e considerare tutto il contesto della pagina; Google si è munito negli ultimi 6-12 mesi di super computer, i computer quantici, che sono in grado di vedere velocemente queste relazioni, grazie a processori super potenti; a monte di tutto c’è l’intelligenza artificiale, ovvero la capacità di analizzare una grande quantità di dati per desumere questo linguaggio naturale».