La chiusura forzata delle attività, che si protrae ormai da quasi due mesi, ha messo in uno stato di profonda sofferenza economica gli operatori del fuoricasa. Uno stato di sofferenza che per molti gestori significa anche l’impossibilità di pagare il canone d’affitto dei locali. Difficoltà che rischiano di mettere in crisi i rapporti tra il proprietario dell’immobile e l’esercente che lo ha visto, con in più per quest’ultimo l’incubo di dover pagare anche delle penali o alla risoluzione del contratto. Per tutelare gli esercenti e favorire un corretto rapporto con i locatori Fipe ha messo a punto un modello di comunicazione (trovate il link per scaricarlo in fondo alla news) che il legale rappresentante del pubblico esercizio deve sottoscrivere e inviare al proprietario dell’immobile concesso in affitto per lo svolgimento dell’attività, con il quale chiedere la sospensione temporanea del versamento del canone di locazione, fin quando non sarà possibile riprendere il lavoro, e la rinegoziazione delle condizioni contrattuali per riequilibrarle equamente. Una possibilità giustificata dal fatto che le inadempienze sono dovute all’attuale grave crisi e quindi a cause oggettivamente indipendenti da responsabilità specifiche dell’esercente.
La comunicazione, corredata da tutti i principali riferimenti normativi e che può essere integrata di tutti gli strumenti di negoziazione presenti negli specifici contratti sottoscritti, è stata ideata, anche nella forma, come un primo tentativo per gestire amichevolmente il rapporto tra le due parti, nella convinzione che sia obiettivo e interesse di entrambe non risolvere il contratto, ma arrivare a una nuova negoziazione che, appunto, tenga conto delle grandi difficoltà che le realtà del fuoricasa stanno vivendo.
Attenzione, però. Come la stessa circolare della Fipe che fornisce il modello di comunicazione sottolinea, «l’invio della lettera non autorizza la sospensione automatica del pagamento dei canoni ma ha l’obiettivo di promuovere una proficua trattativa tra le parti per ottenere la temporanea sospensione e ristabilire l’equilibrio negoziale alterato dalla grave emergenza epidemiologica in atto».