Era il 1840 quando, a San Marzano di San Giuseppe, piccolo comune della provincia di Taranto, Giuseppe Borsci perfezionava un’antica ricetta ereditata dagli avi di origine caucasica, formula con la quale prese vita il suo elisir, l’Elisir Borsci S.Marzano. Lo storico liquore pugliese spegne quest’anno le sue prime 180 candeline. Uno traguardo che Gruppo Caffo, che tre anni fa ha rilevato il brand per rilanciarlo dopo un periodo di difficoltà, ha deciso di celebrare lanciando un’edizione riserva che esprime e recupera tutto il fascino originario dell’Elisir Borsci.
L’edizione riserva riscopre infatti la storica ricetta così come fu messa a punto da da Giuseppe Borsci, a partire dall’utilizzo come base alcolica di rhum agricole. Borsci S.Marzano nasce infatti come Rhum di S. Marzano, avendo come base vero rhum, per poi diventare nel tempo, adeguandosi alle mutate indicazioni normative, prima Elisir di Rhum e poi semplicemente Elisir S.Marzano.
Nel caso della riserva l’agricole usato è invecchiato per almeno otto anni in fusti di rovere, dal gusto morbido, fruttato e aromatico. A tale pregiata base si aggiunge lo storico mix segreto di spezie orientali che da sempre compongono la formula del prodotto.
Il risultato di questa combinazione di specialità è un liquore dal grado alcolico sostenuto (alc 45% in vol) e dal gusto pieno e aromatico, che lo rendono un perfetto spirit da meditazione, da servire accompagnato con cioccolato fondente in modo da esaltare al meglio le sensazioni regalate dalla base di rhum agricole.
Creata per celebrare le origini e la rinascita dello storico prodotto, Elisir Borsci S.Marzano Riserva si presenta in un pack di grande fascino, ispirato all’originale bottiglia dell’Ottocento, della quale diversi esemplari sono custoditi nel museo della Distilleria fondato dalla famiglia Caffo. Una bottiglia dal vetro spesso, irregolare e vissuto che richiama anche nella forma direttamente l’antico contenitore, impreziosita da un’etichetta realizzata da Manolito Cortese, graphic designer che ha curato ogni aspetto iconografico. Su questa campeggia la coppia di sfingi, un chiaro richiamo all’Oriente, tratta dall’etichetta originale, immagine poi sostituita dall’aquila bicipite, simbolo dell’Albania, come omaggio al Paese dove la famiglia Borsci aveva a lungo vissuto prima di approdare in Italia.
Le scritte sono appositamente disegnate con caratteri calligrafici che donano ricercatezza ed esoticità, lusso sottolineato dalla stampa a caldo con colori iridescenti che donano luce e pregio alla confezione che si completa con la velina che avvolge la bottiglia contenuta in una elegante scatola in legno.