L’Italia resta arancione e rossa per tutto aprile. Lo ha stabilito il nuovo provvedimento, il decreto aprile, ovvero il decreto legge 44 del 2021 (in fondo all’articolo il testo da scaricare), pubblicato in Gazzetta Ufficiale, emanato dal governo per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
Decreto che estende le misure già introdotte con il Dpcm 2 marzo (leggi Il Dpcm 2 marzo con le misure fino a Pasquetta) e con il Decreto Pasqua (leggi Decreto Pasqua: nuova serrata per i locali), in scadenza il 6 aprile, fino alla fine del mese.
Pertanto, dal 7 al 30 aprile, viene eliminata la fascia gialla e nelle regioni che rientrerebbero in questa fascia contnuano ad applicarsi le restrizioni previste per le regioni in fascia arancione.
Tuttavia, lo stesso decreto aprile ha previsto che, in base all’evoluzione della situazione epidemiologica e dell’andamento della campagna vaccinale, il Consiglio dei ministri, con propria deliberazione, possa adottare determinazioni in deroga a tale disposizione o modificare le misure stabilite dal Dpcm 2 marzo. In sostanza, il Consiglio dei ministri potrà disporre che in alcune Regioni, dove l’andamento della pandemia e del piano vaccinale dovessero nel frattempo raggiungere numeri incoraggianti, tornino ad applicarsi le misure stabilite per la zona gialla.
Per quanto riguarda i locali, di conseguenza, la serrata viene estesa fino a fine mese: fino al 30 aprile si potrà infatti lavorare esclusivamente con i servizi di asporto, sebbene in questo caso ferme restando le limitazioni già introdotte per i bar, e di delivery.
Confermati i limiti agli spostamenti
Restano in vigore il coprifuoco, dalle ore 22 alle ore 5 del giorno successivo, e le limitazioni agli spostamenti tra regioni, permessi solo da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, così come è permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Nelle regioni in fascia rossa sono anche vietati gli spostamenti tra comuni, mentre in quelle in fascia arancione solo consentiti verso centri con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi di provincia.
Nelle regioni classificate in fascia arancione, inoltre, è possibile recarsi in altre abitazioni private abitate solo una volta al giorno (tra le ore 5 e le 22.00), restando all’interno dello stesso comune, ma solo due persone, che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Le visite in altre abitazioni sono invece vietate nelle aree in fascia rossa.
Locali chiusi fino al 30 aprile
Fino al 30 aprile restano dunque sospese le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali, negli aeroporti, nei porti e negli interporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Consentite inoltre le mense e il catering continuativo su base contrattuale.
I locali potranno lavorare esclusivamente con i servizi di asporto (cibi e bevande, compresi alcolici e superalcolici) fino alle ore 22, ma non le attività con codice Ateco 56.3, ovvero i bar e gli esercizi simili senza cucina, per i quali il limite orario è fissato alle 18, fermo restando il divieto per i clienti di consumazione sul posto o nelle adiacenze del locale, e di consegna a domicilio, in quest’ultimo caso senza limiti di orario.
Il decreto aprile conferma anche la sospensione degli spettacoli aperti al pubblico in sale da concerto, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto, così come le attività in discoteche, sale da ballo, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente. Confermato anche il divieto di fare feste nei luoghi al chiuso e all’aperto.
Decreto aprile dl 44 del primo aprile 2021