C’era una volta il bar degli anni Cinquanta. Quello del biliardo, della briscola, dell’unica televisione in bianco e nero del paese, delle giacche bianche, del telefono a gettoni, del juke-box, del vino e qualche intruglio, della schedina che passava dalle 12 alle 13 partite e al Tredicissimo. C’era quel bar e c’è ancora. Anche se rivisto attraverso le lenti della contemporaneità.
Questo nuovo locale si chiama, semplicemente, Cinquanta - Spirito Italiano. Apre domani a Pagani, provincia di Salerno, nel cuore dell’Agro nocerino sarnese. L’insegna al neon troneggia sul fronte della struttura esterna che ricorda, nelle forme, un diner della vecchia America. Gli interni sono stati curati dall’architetto Daniele Della Porta che con gusto sottile ha saputo unire estetica e funzionalità. Il progetto ha come punto focale il bancone, grande protagonista del palcoscenico. Lo stile architettonico è moderno, elegante ma non formale, con pochi e sottili rimandi ai tempi che furono e un occhio attento e proiettato al futuro. Gli anni Cinquanta rivivono nello stile di servizio, nel concetto di ospitalità, nella familiarità dell’approccio di uno staff giovane, preparato e super motivato. A partire dai due giovani e intraprendenti titolari: Alfonso Califano e Natale Palmieri. «Investire in questo momento così delicato, specialmente nel comparto food & beverage, non è stato semplice, ma non ho avuto paura. Sono fiducioso che ci divertiremo e faremo divertire. La nostra squadra, a pieno regime, conterà almeno 21 elementi. Crediamo che la mole di lavoro debba essere sostenibile per tutti e quindi, sebbene il bar sarà aperto 7 giorni su 7, lavoreremo tutti 5 a giorni a settimana. È importante avere del tempo libero per godere dei frutti del duro lavoro». Così dice Palmieri alla vigilia dell’inaugurazione.
La cocktail list è stata curata dalla bar manager Marianna Di Leo, originaria di Salerno, rientrata a casa dopo una lunga e importante esperienza al Mag Café, tra i locali di riferimento della scena milanese. Il menu si apre con una frase “Lasciati andare”. Un inno alla voglia di ripartire dopo questa interminabile emergenza sanitaria. «La nostra prima cocktail list - sottolinea Marianna Di Leo - vuole raccontare i favolosi anni Cinquanta, il boom economico, la voglia di sognare, divertirsi, ripartire e lasciarsi alle spalle i pensieri della guerra, voltando pagina. Il nostro obiettivo è quello di costruire un nuovo futuro con dedizione, energia, fiducia, forti di questa meravigliosa storia». Il menu dei drink ci spiazza subito esordendo con 4 Barbie e Fragolino, drink dall’animo dolce, ma dal carattere tenace, ispirato al tanto bistrattato, quanto gettonatissimo, Quattro Bianchi e Fragola. Qui la ricetta prevede Tequila Espolòn blanco, Casamigos mezcal, triple sec, vodka e un cordiale della casa a base di fragola, ginepro e pisto, un mix di spezie campano molto usato nella preparazione di dolci. E le sorprese sono solo iniziate perché la carta prosegue con un Negroni San, rivisitazione ispirata al Sol Levante preparata con Seven Hills gin, Campari, sake al miso, Mancino vermouth Sakura. In generale sono numerosi i drink ispirati agli anni Cinquanta come Casabella, “un drink che ricorda la casa della nonna: l’odore del caffè, la caramella nascosta, guardare il mondo colorato di rosso”. Sono interessanti le ricette, non solo per i continui rimandi ai classici dell’aperitivo all’italiana, ma per il modo in cui sono esposte e raccontate nel menu. Altra freccia all’arco del menu è il naming, ovvero l’arte di dare un nome “sexy” a ogni singola mistura. Sono i casi di Tredicissimo (con font ispirato alla vecchia e cara schedina), Madiba (“un arcobaleno dove tutti i sapori convivono in armonia”) o 78 giri (“Son rose rosse e parlano d’amor”). Altrettanto interessante è la proposta food di Cinquanta che è stata creata in collaborazione con chef Michele De Blasio (Giardino del Fluenti). Il suo è obbiettivo è quello di far vivere l’esperienza della miscelazione in simbiosi con la cucina. Parliamo di una cucina moderna, che strizza l’occhio allo street food, con attenzione maniacale al dettaglio e all’artigianalità delle materie prima. Il menu della cucina si divide in “Morsi”, rivisitazioni gourmet dei cicheti veneziani, e “Qualche morso in più”, dove la protagonista è una focaccia cotta al padellino.
I capitani di Cinquanta - Spirito Italiano
Alfonso Califano e Natale Palmieri (al centro Marianna Di Leo)
A guidare il progetto ci sono Alfonso Califano e Natale Palmieri, due giovani paganesi con alle spalle un curriculum di tutto rispetto nel settore ricettivo. Alfonso, classe 1990, inizia a lavorare nel bar sotto casa all’età di 12 anni. Dopo essersi laureato in Economia del Turismo a Napoli, si trasferisce a Londra dove gestisce un classico pub per due anni prima di passare al mondo dei cocktail, approdando al Dandelyan, votato nel 2018 miglior cocktail bar al mondo nella lista dei The World’s 50 Best. Natale, classe 1986, si è diplomato all’alberghiero e ha avuto varie esperienze in cucina da responsabile, sia in Italia sia all’estero. Rientrato a Pagani, apre prima il Makumbar e poi Caffetteria Palmieri, attività entrambe cedute per dedicarsi al progetto Cinquanta. Da tre anni si avvicina al mondo della miscelazione seguendo corsi con Planet One, Dennis Zoppi a Torino e Jerry Thomas a Roma. L’approccio di Alfonso e Natale è “fare bar” per valorizzare l’intero territorio, ritornare ai valori semplici di una volta, e far sì che il loro “Italian bar” diventi centro aggregativo del tessuto sociale in cui si trova.