In questi giorni gli italiani vedono via via realizzarsi il desiderio di normalità e di ritorno ai riti più classici, tra i quali la tazzina di espresso ha un posto di primo piano. Per festeggiare la riapertura, ovvero il ritorno alle consumazioni all’interno di bar e ristoranti, al bancone e ai tavoli, negli illy Caffè che aderiscono all’iniziativa, oggi l’espresso è offerto.
È un nuovo capitolo di un gioioso RipArtiAmo, che lo scorso anno venne festeggiato il 3 giugno che, sottolinea Massimiliano Pogliani, amministratore delegato illycaffè, «vuole essere un messaggio di speranza per guardare con fiducia al futuro dopo 15 mesi di restrizioni, con le gravi difficoltà che la pandemia ha causato al mondo del bar. Finalmente riapre il servizio all’interno dei locali, riprende vita il consumo del caffè al banco, una tradizione legata alla meraviglia e all’aroma dell’espresso». L’auspicio è che da questa data il peggio possa essere ormai alle porte grazie al rapido progredire delle vaccinazioni ed anche per l’impegno profuso dal sistema sanitario nel diffondere e sollecitare all’adozione delle adeguate misure di sicurezza e di prevenzione. «Con questa iniziativa - riprende Pogliani - vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine e vicinanza ai nostri partner e ai nostri consumatori, perché illy significa innanzitutto essere una comunità che si ritrova ogni giorno davanti a una tazzina di caffè».
Accanto all’offerta dell’espresso c’è una speciale tazzina RipArtiAmo disegnata dall’artista Matteo Attruia, che sottolinea questa particolare giornata con l’iniziativa legata ad essa e sarà utilizzata per servire l’espresso nonché in vendita negli illy Caffè e illy shop diretti: da regalare o regalarsi per ricordare questa giornata e per condividere un importante messaggio di fiducia e di speranza.
L’iniziativa tutta è un augurio per i cittadini che in questi mesi hanno dovuto ripensare il proprio quotidiano, ma soprattutto un segno di supporto concreto per i locali dell’horeca, messi in grave difficoltà dalle restrizioni: le stime indicano 50mila tra bar e ristoranti a rischio chiusura (oltre 20mila sono le attività cessate nel 2020), con perdite ipotizzate a 34 miliardi di euro e 350mila posti di lavoro (dati Fipe).