È andato in scena la sera del 7 dicembre alla Roundhouse, nel quartiere londinese di Camden Town, il party più atteso dell’anno per il mondo del bartending: il gala annuale dei World’s 50 Best Bars. Nonostante le tante incertezze dovute alla pandemia, tanti i bartender, giornalisti e operatori della bar industry provenienti di tutto il mondo ha preso parte all’evento, tornato a svolgersi in presenza dopo oltre 2 anni e organizzato nel rispetto dei massimi standard di sicurezza, attendendo con ansia, tra cocktail e stuzzichini, di conoscere la classifica dei migliori locali del mondo.
Classifica (che riportiamo in fondo all’articolo) che quest’anno ha regalato grandi soddisfazioni all’Italia, con ben 7 locali entrati nella lista, dei quali 3 nella top 50.
Il Connaught "italiano" ancora primo
Per il secondo anno consecutivo, il Connaught Bar, il locale londinese guidato da Ago Perrone, Giorgio Bargiani e Maura Milia e con un team quasi interamente italiano, si è piazzato al primo posto, confermandosi il gold standard per lo stile italiano di ospitalità, capace di mettere l’ospite al centro dell’esperienza sin da quando varca la soglia dello storico bar. Il servizio del Martini Cocktail, personalizzato sul cliente e preparato direttamente al tavolo, grazie al Martini Trolley, marchio di fabbrica del locale è l’emblema di questa idea di ospitalità.
Il nuovo successo diventa ancora più rilevante se si considera che in 13 anni di storia dei World’s 50 Best Bars solo tre bar, il Milk and Honey, l'Artesian e ora il Connaught Bar, hanno ottenuto il titolo di miglior bar del mondo più di una volta. «Il Connaught resta un locale classico e tradizionale, ma lavoriamo costantemente per spingere sempre più avanti i confini della creatività e sorprendere i nostri ospiti con innovazioni sofisticate ed eleganti», ha commentato Ago Perrone, condividendo la formula vincente del cocktail bar.
Anche Giannotti sul podio
Altrettanto notevole il risultato ottenuto dal carrarese Giacomo Giannotti, bartender e patron del Paradiso di Barcellona, piazzatosi al 3° posto, dal 19° dell'edizione 2020. Altri connazionali "nel mondo" a lasciare il segno in classifica sono Laura Marnich, bar manager dello Zuma a Dubai e membro del Drink Team di Bargiornale (17°) e Simone Caporale con il suo Sips, aperto lo scorso anno a Barcellona, entra in classifica piazzandosi al 37° posto.
Drink Kong, 1930 e Camparino nei 50 migliori
Non minori soddisfazioni arrivano dai locali della Penisola, con il Drink Kong di Roma di Patrick Pistolesi al 19° posto, seguito dal 1930 di Milano (20° posto), ormai da anni presenza costante in classifica, e l'iconico Camparino in Galleria di Milano, capitanato da Tommaso Cecca, che entra per la prima volta nella lista, piazzandosi al 27° posto.
Senza dimenticare le quattro new entry nella lista dal 51° al 100° posto (leggi Quattro italiani (di 4 città) nei The World’s 50 best bars (dal 51 al 100): perché è una buona notizia): il Locale di Firenze (51°), The Court a Roma, guidato da Matteo “Zed” Zamberlan, L'Antiquario a Napoli (82°) e il Cera a Milano (85°), locale quest’ultimo aperto solo sei mesi fa.
I premi speciali
Nel corso della serata di gala World’s 50 Best Bars sono stati anche assegnati diversi premi speciali. Tra questi The Highest New Entry Award, sponsorizzato da Disaronno e andato all’Hanky Panky di Città del Messico (12° posto), il London Essence Best New Opening Award assegnato all’Insider Bar di Mosca (13° posto), il Michter's Art of Hospitality Award conquistato dal Salmon Guru di Madrid (24° posto) e il Ketel One Sustainable Bar Award andato al Re di Sydney di Matt Whiley.
Il boom dell’Asia
Scorrendo la classifica, altro aspetto da segnalare è la sempre più folta presenza di locali asiatici in lista, con ben 16 cocktail bar nella top 50. Per la prima volta dal 2010, un locale indiano rientra in classifica, il Sidecar di Nuova Delhi (47°), mentre il Coa di Hong Kong, arrivato in settima posizione, è il miglior bar del Continente. Continente dove la parte del leone la fanno i cocktail bar di Singapore, con ben 6 piazzamenti in lista: il Jigger & Pony (9°), il Manhattan (15°), l’Atlas (16°), ai quali si aggiungono le new entry No Sleep Club (26°) e MO Bar (36°), e il ritorno in classifica del Tippling Club (43°).
THE WORLD’S 50 BEST BARS 2021
- Connaught Bar - Londra – Regno Unito
- Tayēr + Elementary - Londra – Regno Unito
- Paradiso - Barcelona - Spagna
- The Clumsies – Atene - Grecia
- Florería Atlántico - Buenos Aires - Argentina
- Licorería Limantour – Città del Messico - Messico
- Coa - Hong Kong - Cina
- El Copita San Pietroburgo - Russia
- Jigger & Pony - Singapore - Singapore
- Katana Kitten - New York - Usa
- Two Schmucks - Barcellona - Spagna
- Hanky Panky – Città del Messico - Messico
- Insider Bar - Mosca - Russia
- Baba au Rum – Atene - Grecia
- Manhattan – Singapore - Singapore
- Atlas - Singapore - Singapore
- Zuma - Dubai – Emirati Arabi Uniti
- The SG Club - Tokyo - Giappone
- Drink Kong - Roma - Italia
- 1930 – Milano - Italia
- Presidente - Buenos Aires - Argentina
- Maybe Sammy - Sydney - Australia
- Cantina OK! - Sydney - Australia
- Salmon Guru - Madrid - Spagna
- Handshake Speakeasy – Città del Messico - Messico
- No Sleep Club - Singapore - Singapore
- Camparino in Galleria - Milano - Italia
- Café La Trova - Miami - Usa
- Little Red Door – Parigi - Francia
- Dante - New York - Usa
- Kwānt - Londra – Regno Unito
- Bar Benfiddich - Tokyo - Giappone
- Tres Monos - Buenos Aires - Argentina
- Attaboy - New York - Usa
- Lucy’s Flower Shop – Stoccolma- Svezia
- MO Bar - Singapore - Singapore
- Sips - Barcellona - Spagna
- Baltra Bar – Città del Messico - Messico
- Sober Company - Shanghai - Cina
- Tjoget – Stoccolma – Svezia
- Epic - Shanghai - Cina
- Charles H - Seoul – Corea del Sud
- Tippling Club - Singapore - Singapore
- Above Board - Melbourne - Australia
- Galaxy Bar - Dubai – Emirati Arabi Uniti
- Re - Sydney - Australia
- Sidecar Nuova Delhi - India
- Union Trading Company - Shanghai - Cina
- DarkSide Hong Kong - Cina
- Quinary - Hong Kong - China
Ottima informazione complimenti