Tanta qualità, tradizione artigianale e un’immagine cool. È la formula di Engine, il gin premium italiano nell’iconica tanica di latta, nato nelle Langhe, 100% biologico, creato da Paolo Dalla Mora, imprenditore e consulente nel settore della moda e degli spirit. Una formula di successo con la quale il distillato, presentato a fine 2019 e distribuito da Velier, ha scalato rapidamente l’indice di gradimento di bartender e consumatori, come testimoniano i numeri del brand che, partito nel 2020 con la produzione di 50.000 pezzi, punta ad arrivare quest’anno a un milione, con la distribuzione in 15 Paesi del mondo, grazie alla partnership con Illva Saronno che ne cura la distribuzione all’estero.
Una formula nata dalle due passioni del fondatore del brand, quella per la tradizione italiana degli spirit e il mondo dei motori. Passioni alle quali il gin rende omaggio nella ricetta e nel pack, coniugando in modo inedito tradizione artigianale e un’immagine originale e irriverente, ispirata al mondo dei motori e all’iconografia degli anni Ottanta.
Un connubio unico e vincente che sarà tra i grandi protagonisti di Mixology Experience (a Milano dall’8 al 10 maggio) dove saranno svelati tutti i segreti della ricetta Engine.
Eccellenze italiane 100% bio
Engine è infatti un distilled gin (42% vol) creato in modo artigianale dai maestri distillatori in piccoli lotti e imbottigliato a mano in un laboratorio dell’Alta Langa. La sua ricetta rende omaggio alla tradizione italiana e piemontese dei rosoli e dei cordiali a base di salvia e limone famosi da sempre sia come rimedi digestivi sia come pozioni per il buon umore. Non a caso proprio la salvia dell’Alta Langa e i limoni dell’area tirrenica della Sicilia sono gli ingredienti che ne caratterizzano il profilo e che vanno ad aggiungersi ad altre tre botaniche, come le precedenti tutte rigorosamente bio da filiera controllata e certificata, di provenienza italiana, selezionate in base alle zone più vocate: il miglior ginepro di Toscana, liquirizia di Calabria Dop dell’area di Rossano, rosa damascena del Piemonte. 100% bio è anche l’alcol di frumento, mentre l’acqua proviene da una purissima sorgente alpina piemontese.
Una lavorazione artigianale
Insieme alle materie prime super selezionate, all’alta qualità di Engine contribuisce la lavorazione artigianale, con la distillazione sottovuoto a bassissime temperature, in un John Dore Copper Distiller: un processo che è il motore di questo distillato e garantisce un'elevata concentrazione di aromi e profumi totalmente naturali.
Ogni fase del processo è seguita con cura maniacale. Ogni nuovo raccolto viene assaggiato mediamente 50 volte, con 50 batch differenti per calibrare il giusto mix tra le botaniche. Le botaniche vengono prima assaggiate in distillazioni separate e, successivamente, assemblate in un unico blend per assaggiare il prodotto finale. Al termine di questa "pre-selezione" il batch viene assaggiato tre volte dagli esperti per poi essere inviato in laboratorio dove si eseguono tutte le analisi. Gli assaggi vengono fatti a cadenza settimanale, in modo da consentire ai maestri distillatori di valutare le nuove produzioni sia di fare un paragone con i prodotti precedenti: essendo realizzato con botaniche fresche, Engine, vanta infatti un’altra peculiarità, quella di essere uno spirito in continua evoluzione.
Uno spirito in continua evoluzione
«Una delle particolarità di Engine è l’approccio artigianale. La nostra produzione avviene in piccoli lotti. E su ogni small batch lavoriamo per ottenere il meglio – racconta Paolo Dalla Mora, il fondatore del brand -. L’ultimo raccolto della salvia, uno degli elementi chiave nel bouquet aromatico di Engine, ci aveva restituito delle foglie arse da una stagione particolarmente calda. Inizialmente pensavamo che questo effetto “brûlé” poteva rappresentare un ostacolo, ma al contrario abbiamo pescato il jolly. Ci siamo impegnati per ricalibrare la formula al fine di ottenere il miglior risultato possibile. Questo è il bello (ma anche il difficile) quando lavori con materie prime naturali e hai un approccio artigianale alla produzione».
Risultato di questo accurato processo è un gin che spicca per il suo carattere deciso, dove i profumi balsamici del ginepro sono completati dalle fresche note delle scorze di limone e dall’intenso profumo di salvia, su un elegante sottofondo floreale. Caratteristiche che si manifestano al palato, con un finale leggermente amaricante delle foglie di salvia, bilanciate alla perfezione delle note dolci della radice di liquirizia.
L’iconico pack ora anche in formato da 700 ml
Ma Engine ha un altro elemento fortemente distintivo nel pack, un omaggio al mondo dei motori e ai miti cult degli anni Ottanta, attorno al quale è stata costruita tutta l’immagine del prodotto, a partire dal nome che significa “motore”. A custodire il distillato non è una classica bottiglia, ma tanica di latta, con tappo a vite, che evoca l’iconico contenitore per l’olio delle macchine o per la miscela della Vespa, il Ciao, il Sì, i “due ruote” diventati simboli per le generazioni di quegli anni, ma che richiama anche altri miti di quell’epoca, come la Dodge Charger, il celebre “Generale Lee” della fortunata serie tv Hazzard. Un pack originale anche nella grafica che nei suoi vari dettagli è un tributo a segni caratteristici del mondo delle auto, come la spia dei vecchi Land Rover racchiusa dentro uno scudo d’oro e il numero 01 che richiama le auto da corsa e la mitica Lancia Delta S4.
Inizialmente disponibile solo nel formato da 500 ml, la gamma dei formati si è ora ampliata con il nuovo pack da 700 ml dedicato esclusivamente al canale bar. Del resto, la scelta della latta, presa in prestito dal mondo dei motori, va a suggellare il legame di Engine con il mondo dei cocktail. Da sempre, infatti, il mondo della miscelazione è ricco di storie ispirate a quello dei motori. Nel testo sacro dei barman Mille Misture, scritto da Elvezio Grassi nel 1936, si rende onore alla fiorente industria automobilistica dell’epoca scrivendo le ricette di drink come Alfa-Romeo Cocktail, Bugatti Cocktail, ecc. Lo stesso Mi-To, altro non era che un aperitivo creato in onore del tratto di Autostrada A2 inaugurato nel 1932 che collegava Torino con Milano, il vermouth e il bitter. E, ancora prima, Bartenders’ Manual pubblicato dall’American Bartenders’ Association nel 1913 parla dell’Automobile Cocktail, fatto con gin, vermouth italiano, whisky scozzese, gocce di orange bitters e di gum syrup. Uno stretto parente del più famoso cocktail Rob Roy e dalle tipiche caratteristiche dei miscelati dell’era classica.
Engine e il suo corredo tutto italiano di botaniche e i metodi di produzione saranno svelati a Mixology Experience.
Fai una sosta ai box! Engine ti aspetta al suo stand per presentarti i drink GT Turbo, Nitroni, Aston Martin e gli altri campioni della scuderia. Ci vediamo in pole position, da domenica 8 a martedì 10 maggio, al Superstudio Maxi di Milano.