Ha raggiunto quota 1 milione di euro il progetto di responsabilità sociale di Elephant Gin, e per agosto è annunciata la nascita della Elephant Gin Foundation, un trust che si occuperà di raccogliere ed erogare fondi per progetti di salvaguardia dell'ambiente naturale africano.
Africa e italianità nel twist sull'Hanky Panky
L'annuncio arriva in concomitanza con il lancio ufficiale, sul mercato italiano, dell'ultima referenza di questa azienda tedesca distribuita da Compagnia dei Caraibi: si chiama Elephant Orange Cocoa Gin (40% Vol). La bartender Katerina Logvinova, brand manager di Elephant Gin, lo ha presentato usandolo come base per un drink che ha chiamato Italian Sundowner, un twist sull'Hanky Panky, inventato nel 1903 da Ada Coleman, prima barlady della storia e una delle più celebri del XX secolo, per anni protagonista all'Hotel Savoy di Londra. «Abbiamo deciso di puntare sull'italianità con un tocco più moderno, usando il Roger Bittere Extra Strong e il Vermouth Rosso Carlo Alberto Riserva. La base, naturalmente, è Elephant Gin Orange Cocoa. Una referenza lanciata come una limited edition, ma poi rimasta come una presenza fissa nella nostra offerta. Per produrre questo gin distilliamo l'intero frutto dell'arancia sotto vuoto a freddo insieme a delle fave di cacao. Poi misceliamo con il nostro London Dry Gin».
La ricetta di Italian Sundowner
Ingredienti
- 50 ml Elephant Orange Cocoa Gin
- 30 ml Vermouth Riserva Carlo Alberto RED
- 7,5 ml Roger
Preparazione
Stir & strain, servire in coupette
Sono 14 le erbe e le spezie che caratterizzano il distillato amico dell'Africa
Elephant Gin, dalla sua fondazione, nel 2013, dedica particolari attenzioni all'Africa. A partire dalla selezione delle 14 erbe e spezie che compongono la miscela di questo distillato molto particolare. Protagoniste sono cinque piante africane: l'Artiglio del Diavolo, proveniente dal Sudafrica e dal caratteristico sapore aromatico e amaro; il Bucco, che ricorda il ribes nero; il frutto del Baobab, dal Malawi; la Coda di leone, considerata un'erba dai poteri magici in Sudafrica; l'Artemisia Africana, che dona al gin una nota floreale e amara. Da un processo di distillazione tradizionale, con alambicchi di rame, nascono anche le altre referenze: Elephant London Dry Gin (45% Vol), con ginepro, mela fresca e bucco; Elephant Strength Gin (57% Vol), con scorza d'arancia, pino mugo e bucco, versione più "potetne" del London, e Elephant Sloe Gin (35% Vol), un liquore a base di prugnolo selvatico e gin.
Il 15% dei profitti per salvare gli elefanti
Il cuore del progetto resta l'azione di responsabilità sociale, tanto cara ai fondatori Tessa e Robin Gerlach, amanti del continente africano e da esso ispirati nell'ideazione di questo distillato premium: Elephant Gin contribuisce con il 15% dei propri guadagni alle attività di fondazioni come Big Life Foundation e Space for Elephants, che operano per la salvaguardia dell'elefante africano, per proteggerlo dall'estinzione.
Ogni bottiglia è decorata con l'etichetta scritta a mano, sulla quale compare il nome di un elefante, mentre sul collo presenta collanine di perline colorate realizzate dalla popolazione Masai. Ad ogni lotto - di 600 bottiglie - si cambia il nome sull'etichetta. I piani di social responsibility, con l'imminente avvio delle attività della fondazione, si estendono a progetti di educazione e di offerta di opportunità di lavoro in Sudafrica e in Kenya.