Hanno un’età tra i 10 e i 25 anni e rappresentano un esercito di oltre 10 milioni di consumatori che già influenza le strategie delle imprese. Sono definiti generazione Z o Gen Z. Molti li chiamano Centennials, altri hanno proposto Digitarians, o ancora Zoomers, per il legame con le piattaforme come Zoom che hanno caratterizzato i contatti personali durante la pandemia. I loro ideali e i loro valori non sono negoziabili.
Sono la generazione del Friday for Future, ma anche quelli della fluidità di genere e dell’inclusione. Questa la fotografia che emerge dal focus di questo mese. Una fotografia che deve far riflettere quanti pensano ancora di poter trascurare la Gen Z perché troppo giovane o economicamente insignificante. In realtà sono già in grado di influenzare culturalmente, tecnologicamente ed economicamente la nostra società.
Di più: nel numero di marzo di Bargiornale, abbiamo voluto toccare uno dei temi più cari alla generazione Z: abbiamo chiesto a 22 donne di raccontarsi. Bartender, manager, brand ambassador, consulenti, campionesse, professioniste della bar industry, caparbie e determinate, che hanno superato ogni pregiudizio e che, grazie alle loro storie, diventano punto di riferimento per l’inclusione e ispirazione per tutte e tutti.
Perché in Italia molto è ancora da fare. E se a iniziare questo percorso deve essere una rivista diretta da una donna, una boomer per di più, ben venga!