Restano in vigore fino a fine anno le agevolazioni per i dehors. La svolta è arrivata con la conversione del decreto legge 29 dicembre 2022, n. 198, articolo 1, comma 22-quinquies (decreto Mille proroghe) che ha esteso al 31 dicembre 2023 la scadenza del regime semplificatorio per le occupazioni di suolo pubblico da parte di bar e ristoranti e altri locali.
Per cui fino a fine anno gli esercizi pubblici titolari di concessioni o autorizzazioni concernenti l’utilizzazione del suolo pubblico, potranno continuare a posare arredi e strutture, anche amovibili, in opera temporaneamente, senza previa autorizzazione, su vie, piazze, strade e altri spazi aperti anche di interesse culturale o paesaggistico.
Tra le strutture funzionali all'attività degli esercizi stessi troviamo: dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute, ombrelloni e simili.
Gli esercizi che ne beneficiano
Le agevolazioni sono applicabili agli esercizi:
- di ristorazione, somministrazione di pasti e bevande (comprese quelle con contenuto alcoolico superiore al 21%) e latte (ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie e simili);
- per la somministrazione di bevande, comprese o escluse quelle alcooliche, di latte, dolciumi, compresi i generi di pasticceria, gelateria e i prodotti di gastronomia (bar, caffè, gelaterie, pasticcerie e simili);
- come sopra, con somministrazione congiunta ad attività di trattenimento e svago (sale da ballo, sale da gioco, locali notturni, stabilimenti balneari e similari).
I vantaggi
L’agevolazione fu introdotta nel 2020 per favorire la ripresa delle attività economiche sospese o ridotte per l’epidemia Covid-19 ed è ora valida fino al 31 dicembre 2023.
Le norme agevolative, oltre a semplificare il regime autorizzatorio per l’occupazione di suolo pubblico, introducendo una procedura transitoria consistente solo in una domanda telematica all’ente locale competente e senza il limite di utilizzo di 180 giorni previsto dal codice dell’edilizia, esonerano anche dal pagamento della tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche.
Come presentare domanda
Il modulo o il facsimile di domanda può essere richiesto agli enti competenti (in linea di massima i comuni).
Nella domanda andrà inserito che il richiedente si impegna a
- rispettare le disposizioni del Regolamento comunale in merito;
- lasciare libero lo spazio della strada carrabile;
- non ledere i diritti dei terzi;
- riparare eventuali danni;
- rispettare le disposizioni contenute nel Codice della strada e nel Regolamento comunale di polizia urbana, edilizia e igiene;
- rispettare ed adempiere a tutti gli oneri connessi alla tutela della sicurezza ed igiene, compresi quelli per la sicurezza dei luoghi di lavoro e per contenere la diffusione dell’epidemia da Covid-19, in base al «Documento tecnico sulle misure contenitive del contagio da Sars-CoV-2 nella ristorazione», in quanto ancora applicabile.
- accettare le determinazioni degli organi di vigilanza e controllo e, a semplice richiesta, rimuovere adeguare o ridurre le opere installate e/o le aree occupate in ampliamento, e/o, nei casi in cui sorgano conflitti, di adeguarsi alle indicazioni e determinazioni degli stessi;
- assicurare che l’occupazione del suolo pubblico non impedisca il passaggio dei veicoli per le operazioni di soccorso e che vi sia un passaggio libero adeguato sui marciapiedi, come da Regolamento comunale.
Documenti da allegare:
1) planimetria dello stato dei luoghi con la individuazione dell’area occupata;
2) copia del documento di riconoscimento non scaduto di chi firma;
3) eventuali altri documenti richiesti dall’ente competente.