Master Coffee Grinder, si delinea la seconda edizione

La consegna del premio
Fabio Verona ha tracciato le prime tappe e confermato la finale milanese per il nuovo corso del premio dedicato alla macinatura.

La consegna del premio - un macinacaffè Grindie dal design esclusivo - al vincitore del Master Coffee Grinder è stata l’occasione per fare un bilancio della prime edizione di questa competizione inedita, ma soprattutto per guardare al futuro.

Luca Bernardoni, brand ambassador e responsabile qualità Hardy ha voluto radunare sponsor e sostenitori nella Academy di Assago (MI), dove ha ricevuto il premio dalle mani di Daniele Colizza, responsabile ricerca, sviluppo e design di Grindie, affiancato da  Eleonora Bardoni, business developer. 

Il bilancio del 2022 è decisamente positivo: quattro tappe, la finale a The Milan Coffee Festival, ma soprattutto tanto interesse e tanta partecipazione nei confronti dell’ultima nata tra le competizioni “parallele” ai più strutturati circuiti nazionali e internazionali.

Fabio Verona, che ha ideato e condotto con grande convinzione il primo ciclo, delinea i primi tratti del secondo che, nell’anno in corso, prevede tappe ad Albignasego (PD) presso Diemme, a Torino nell’ambito del Turin Coffee e due a Milano di nuovo nell’ambio di The Milan Coffee Festival tra il 2 e il 4 dicembre, la prima di selezione, il giorno dopo la finale. Dopo la vittoria, a Luca Bernardoni è stato assegnato un posto nella giuria, accanto a Luca Ventriglia. 

Ci sarà anche una tappa internazionale, nell’ambito del Cafe Show in programma a Seoul - Corea tra l’8 e l’11 novembre prossimo.

Tutti gli sponsor sono stati invitati a sostenere questo nuovo ciclo di competizioni «in cui non si chiede - come qualcuno erroneamente crede - di trovare la macinatura per preparare un espresso di 25 ml in 25 secondi con una dose standard di caffè - afferma Fabio Verona -. L’abilità consiste nell’interpretare il caffè (ogni tappa ha una diversa torrefazione che lo fornisce, ndr) decidendo sia la dose in polvere sia quella in estratto nel tempo ritenuto necessario, al fine di ottenere le sfumature aromatiche descritte dal torrefattore. Dunque, con una temperatura dell’acqua regolata per tutti a 93°C, i concorrenti devono variare la dose di caffè e il tempo di contatto. La prima è importante per avere la corposità e anche note aromatiche specifiche, talvolta anche solo mezzo grammo può fare la differenza; il secondo determina quali sostanze verranno estratte dal caffè ed è influenzato dalla dose e dalla granulometria del macinato, in genere con un rapporto proporzionale: maggiore è la dose, più grande sarà la macinatura. Non si tratta tuttavia di una regola fissa: solo l’assaggio consapevole del barista può confermare i parametri impostati». 

L’alto livello e il clima amichevole che la accompagnano sono un’altra chiave vincente del Master Coffee Grinder Championship, che unisce in un mix calibrato competizione e divertimento.

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