Si definisce un veterano, Dario Tortorella: «In questo mestiere a 34 anni sei un professionista con esperienza, sei vecchio, quasi arrivato». Però tutta questa esperienza non è certo un muro di fronte all'emozione di essere arrivato - appunto - a un traguardo importantissimo, la vittoria della Campari Bartender Competition 2023.
Dario è uno dei ragazzi di Alex Frezza a L'Antiquario di Napoli, 46esimo nella prestigiosa lista dei The World's 50 Best Bars 2022. Si è "laureato" Campari Bartender of the Year ieri sera, nella finale della nona edizione della competizione tenutasi nella sede Campari Group a Sesto San Giovanni. «Ci tengo davvero tanto a precisare che non mi sento migliore dei dieci colleghi arrivati in semifinale - ha detto a caldo Tortorella - anche perché io ero il più vecchio. E per la prima volta mi sono trovato a confrontarmi con ragazzi molto giovani, che sono nati quasi quando io ho iniziato, 20 anni fa. Hanno dato loro qualcosa a me, è stato importantissimo e molto bello».
Tortorella, nato a Vallo della Lucania, nel salernitano, ha conquistato il titolo con il cocktail Ciglia (60 ml Campari, 15 ml Grand Marnier, 10 ml Maraschino, 5ml Assenzio, 2 Dash Angostura, Top Soda al vermouth speziata; garnish: profumo e foglia di basilico). Battuti, ma non sconfitti, i più giovani Simone Broglia del The Soda Jerk di Verona, classificatosi secondo con il drink Cinema Orchidea, e Alberto Di Maria del Retrò Bottega del Cocktail di Caltanissetta, arrivato terzo con il cocktail Sbaglio Corretto).
Giuria top per la finale
A valutare l'operato dei professionisti arrivati in finale è stata una giuria super: Monica Berg, co-proprietaria del Tayēr+Elementary di Londra (#2 all'ultima classifica dei World's 50 Best Bars) e Direttrice Creativa di Campari Academy; Leonardo Leuci, co-fondatore del Jerry Thomas Project di Roma; Giacomo Giannotti, proprietario del Paradiso di Barcellona, eletto lo scorso anno come miglior bar del mondo, e Salvatore "The Maestro" Calabrese, leggenda del mondo del bar, attualmente alla guida del Velvet at Corinthia di Londra. La valutazione tecnica è stata affidata a Samuele Ambrosi, titolare dei locali Cloakroom Cocktail Lab e Boss Hogg di Treviso, oltre che del laboratorio Cloak Studios.
Ciascuno dei finalisti è stato affiancato da un tutor, un professionista punto di riferimento della miscelazione italiana e non solo: Tommaso Cecca (Store Manager&Head Bartender del Camparino in Galleria), Claudio Perinelli (Soda Jerk Verona) e Luca Marcellin (Drinc. Different Milano).
La versatilità di un prodotto iconico
I tre bartender giunti in finale sono stati selezionati fra i 10 semifinalisti il giorno precedente, lunedì 8 maggio, nella Sala Spiritello al primo piano del Camparino in Galleria di Milano. Il tema della competizione, che ha visto le selezioni fare tappa lungo tutto il territorio italiano in un percorso lungo cinque mesi, si è incentrato sulla versatilità di Campari (che proprio pochi giorni fa ha presentato il restyling della sua bottiglia, ndr), per cui i contendenti sono stati chiamati a reinterpretare un classico che in origine non prevedesse il Campari nella sua ricetta.
Ora Tortorella può godersi il premio: un anno di collaborazione con Campari Academy, con un ruolo da protagonista in guest shift, occasioni di formazione e lavoro continuativo con il team della Academy stessa. Oltre al trionfo di Tortorella sono stati assegnati anche i premi speciali della giuria: Miglior Comunicazione a Brian Agramont, e Miglior Tecnica a Cosimo De Rosa, entrambi semifinalisti.