Cashmere Gin, il distillato premium morbido e avvolgente

Cashemere Gin
Birra Menabrea, acqua Lauretana e la pregiata fibra tessile sono i tre ingredienti di eccellenza del territorio di Biella che danno vita al gin creato da Federico Rebuffa. Ideale da servire liscio, usato bene regala soddisfazioni anche in miscelazione

Il segreto di Cashmere Gin non è una botanica, ma un territorio: quello di Biella. Concentrato in tre ingredienti decisamente particolari: fibra di cashmere, birra rossa doppio malto Menabrea e acqua Lauretana, tutti prodotti in zona. Tre eccellenze che Federico Rebuffa, imprenditore di locali da decenni, ha deciso di racchiudere in una elegante bottiglia. «Volevo fare qualcosa di diverso che fosse un omaggio al territorio, ma a livello di botanica non c'è nulla di autoctono», racconta a bargiornale.it. Così è nata l'idea di cercare altrove.

Il gin made in Biella, figlio del Covid, è ottenuto da un'infusione a freddo di acqua Lauretana (che ha sede a Graglia), alcol di puro grano a 97°, fibra di cashmere dell'azienda di Pollone Piacenza Cashmere, birra rossa doppio malto della biellese Menabrea, distillato di fiori di cardo e bacche di ginepro.

Il gusto morbido del cashmere

Ad accendere la curiosità è soprattutto la presenza di cashmere. «Ho insistito per metterne molto, e non solo una percentuale simbolica, perché volevo capire cosa sarebbe successo», ricorda Rebuffa. «Una volta fatti gli studi di edibilità, abbiamo verificato che dopo 18 giorni di infusione il 30-35% la fibra di cashmere si scioglie, rilasciando cheratina». Il distillatore che stava lavorando al progetto lo ha chiamato e gli ha detto che era qualcosa che non aveva mai provato prima, ma che non era affatto male. «È stato un colpo di fortuna!», ammetta Rebuffa. «Il cashmere in bocca lascia una sensazione di morbido e avvolgente, rendendo il nostro gin perfetto da bere anche liscio».

Anche la birra ha un ruolo importante nella chimica di Cashmere Gin: «La doppio malto ha i luppoli più tostati e quindi più zuccherini. Nell'infusione rilascia una certa dolcezza che, insieme alla sensazione di morbidezza, rende il gin più fruibile, quasi dolce».

Come usarlo in miscelazione

Per questo Federico Rebuffa suggerisce di berlo liscio con ghiaccio, come dopo pasto. «È ottimo anche per i Martini Cocktail con vermouth dry, a patto di non usare alcun tipo di agrume con cui mal si sposa: meglio puntare su un Dirty con l'oliva», suggerisce. Usato in mixology aiuta ad arrotondare e a dare morbidezza ai drink, ma va miscelato con ingredienti con lo coprano eccessivamente. «Lo abbiamo sperimentato in variazioni sul Collins o sul Negroni, usando in questo caso un Biancosarti infuso all'origano». E nel gin tonic? «In collaborazione con Bubble Bespoke ho creato una Cashmere Tonica da abbinare», spiega (il kit si trova per esempio su Cosaporto). «Altrimenti va bene anche la Indian di Fever-Tree».

Alla conquista dei locali top

Per il momento Cashmere Gin non è inserito in un circuito di distribuzione, ma può essere acquistato direttamente da Rebuffa. Che, come prossimo passo, punta alle enoteche. «È un prodotto che si posiziona a livello alto (al pubblico mezzo litro costa 60 euro), anche per la bottiglia: è di una vetreria spagnola, con tappo in vetro e un'etichetta unica che non è stampata ma tessuta da un'azienda con metodo Jacquard».

Tra i locali che propongono Cashmere Gin ci sono a Milano Stilla del Four Seasons Milano e Moebius (che lo servono in versione gin tonic), Opera 33, Rufus, tutta la famiglia del Mag. Carico lo impiega nel Mediterraneum: Cashmere Gin, Florio Marsala Secco Speriroe 2016, Mancino Secco, cordiale di pomodoro, basilico e ponzu.

Inoltre si trova in alcuni locali a Biella, al ristorante Incàlmo di Este in provincia di Padova, al Borgo Antichi Orti di Assisi (Perugia) di proprietà di ex giocatore dell'Inter Andrea Ranocchia. L'anno scorso era anche a Mentone, in Francia, al tristellato Mirazur di Mauro Colagreco. «Liscio o in versione Martini si abbina bene con il pesce crudo, il sushi e le ostriche», racconta Rebuffa.

Ora il suo progetto è quello di creare serie di distillati tutti a base di filati naturali: il prossimo sarà il Wool Gin, che sarà un prodotto di linea, mentre Cashmere Gin mantiene un posizionamento premium. «I partner menzionati sulla sua bottiglia (Acqua Lauretana, Piacenza Cashmere e Menabrea) non sono soci, ma hanno sposato la mia idea e quindi mi hanno dato la possibilità di nominarli», spiega Rebuffa. Allargando gli orizzonti: grazie a Piacenza, il gin è sbarcato da Pitti a Firenze, mentre insieme Menabrea è arrivato a Singapore, dove ha già una decina di clienti. Pronti a bere un sorso di Biella.

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