Cosa ti puoi aspettare da una mente vulcanica come quella di Agostino Arioli?
Una lunga striscia di iniziative di successo. Fondatore nel 1996 di una tra le prime imprese di birre artigianali non pastorizzate, non filtrate e senza additivi, come il Birrificio Italiano di Lurago Marinone (Como). Inventore della Tipopils, prima birra a bassa fermentazione lavorata con dry hopping (aggiunta a freddo di luppolo dopo la fermentazione) che ha dato vita a una vera e propria tipologia come Italian Pils, recentemente entrata a buon diritto come style riconosciuto nel concorso internazionale della BA-Brewers Association (Usa).
Insieme con altri personaggi come Teo Musso (Baladin) e Giampaolo Sangiorgi (Birrificio Lambrate) fondatore nel 2000 di UnionBirrai, associazione per la tutela, promozione, valorizzazione e rappresentanza dei piccoli birrifici indipendenti italiani.
Innovatore e alchimista per vocazione, Agostino Arioli fonda nel 2019 Strada Ferrata, laboratorio di studio dei processi di fermentazione, birrificazione e distillazione, da cui prende vita nel 2023 l'impianto di produzione Birrificio Italiano Spirits a Limido Comasco.
Qui mette a punto 7 tra liquori e distillati premium: Amaro Marasso, Gin Drytto, Aperitivo Capparis e la mini gamma Albedo, 4 distillati di birra diversamente lavorati, uno in purezza, gli altri tre affinati in botti di Moscato Giallo Altoatesino, Rhum della Martinica e whisky torbato.
La presentazione è avvenuta di recente al Birrificio Italiano di Milano, moderno brewpub forte di 20 spine di birre artigianali, proprie e ospiti, aperto sempre da Agostino Arioli nel 2017 via Ferrante Aporti 12, nei pressi della Stazione Centrale.
«Sono un mastro birraio indipendente e da trent’anni faccio birra inserendo nelle ricette spezie e botaniche particolari – dichiara Agostino Arioli – con il tempo ho dunque sviluppato una certa sensibilità negli abbinamenti, con l’obiettivo di ottenere profili organolettici nuovi, diversi ma sempre equilibrati nel gusto. Questa mia lunga esperienza confluisce oggi nel Birrificio Italiano Spirits, progetto che nasce ambizioso non tanto in termini di numeri o fatturato, ma di ricerca e innovazione, come succede in ogni laboratorio artigianale nel quale con impegno e passione, ripetuti assaggi ed esperimenti, ci si dedica allo sviluppo di un prodotto, in questo caso sette distillati. Come nelle mie birre così per gli spiriti – conclude Arioli – la cosa che tengo a sottolineare è questa indipendenza, un valore che accompagna da sempre Birrificio Italiano e che consente da un lato di svolgere bene il nostro lavoro, controllando direttamente l’intera filiera, dall’altro di proporre al nostro cliente un prodotto di alta qualità».
Amaro Marasso, il digestivo col morso
Già premiato nel 2023 a Londra agli International Spirits Challenge, Amaro Marasso è il prodotto di punta del nuovo Birrificio Italiano Spirits. Il liquore si presenta con il payoff aggressivo “il digestivo col morso”, con una comunicazione un po’ arrogante e sfrontata ma sempre con il sorriso, in ogni caso controcorrente.
Marasso infatti è il nome di un serpente della famiglia viperidi (diffuso anche in Nord Italia) ma senza morso velenoso quindi non pericoloso per l’uomo ma è soprattutto un amaro, amaro veramente, con la lingua biforcuta e che non accetta compromessi. Povero di zucchero, ricco di botaniche, ne vanta ben 16 che partono dalle radici per arricchirsi di tutte le componenti di una pianta immaginifica; cortecce, bacche e spezie, risalendo fino a foglie e fiori, dalla terra fino al cielo. Insomma non la solita storia. Tra queste botaniche pepe rosa, dragoncello e finocchietto ingentiliscono il digestivo regalando aromaticità. In etichetta campeggia un serpente stilizzato rosso mattone, a riprendere le sfumature del liquido contenuto nella bottiglia.
Non filtrato a freddo, 30% di volume alcolico, venduto in bottiglie da 70 cl, si beve liscio, on the rocks ma anche miscelato nell’Amaricano, un americano con Marasso e vermouth o in un Massoni con cedrata.
Gin Drytto al cuore
Dritto e diretto al cuore, senza fronzoli come solo un London Dry Gin può essere. Ma il Gin Drytto, oltre che un’etichetta dalle scritte colorate verticali, è un gin secco, dalla personalità forte, impreziosito da 5 botaniche scelte: l’immancabile ginepro, angelica, coriandolo, combawa (kaffir lime) e pepe nero. Molto morbido all’assaggio nonostante i 45% gradi alcolici, si può bere liscio o on the rocks, ma il cocktail ideale è il classico Gin & Tonic, con un’acqua tonica il più possibile neutra.
Capparis, l'Aperitivo Mediterraneo con i capperi
Originale, leggermente sapido, Capparis è un “aperitivo mediterraneo”, un macerato alcolico di capperi di Pantelleria, abbassato a un grado alcolico del 22%, così da renderlo il perfetto aperitivo indipendente. Con i capperi, 4 botaniche caratterizzano ancor di più l’unicità del distillato: scorza d’arancia, pepe rosa, assenzio e quassia amara. In etichetta c'è un ritratto disegnato di donna, con fiori di cappero nei capelli e cucunci (frutti del cappero) al posto degli orecchini.
Anche qui bottiglie da 70 cl, si beve liscio, on the rocks oppure miscelato in un meraviglioso Dirty Capparis, con gin, Capparis e dry vermouth, da accompagnare all’appetizer preferito o al cicchetto veneziano per godersi la vita. Sulla nota sapida la fantasia vola sorseggiandolo in un twist del Bloody Mary al posto della vodka, o del Negroni in sostituzione del gin.
Albedo, poker di distillati di birra
Distillato alchemico di un blend di birre di Birrificio Italiano, Albedo è il nome di una gamma di quattro prodotti: uno in purezza (40° alc), gli altri tre (47° alc) caratterizzati da un passaggio in botti che hanno contenuto vino Moscato Giallo dell'Alto Adige per 4 anni, passaggio dal quale ricavano una particolare nota morbida. Di queste bottiglie un terzo completa l'invecchiamento nella medesima botte, il secondo terzo passa attraverso un finishing in botti da Rhum Agricole Aoc della Martinica, l'ultimo terzo è sottoposto a un passagio in botti di whisky torbato.