Le Marche nel segno delle usanze e delle tradizioni: Alessandro Marzi del Depero Rieti è il campione della prima edizione della PiùCinque Gin Competition, dall'evocativo tema Support Your Local Tradition, la cui finale si è tenuta presso il The Bronx di Marotta (Pu).
La missione della competizione rispecchiava di fatto l'identità che il patron dell'azienda, il ligure Andrea Chiarva, ha dato al suo prodotto sin dall'anno di lancio - nel 2016, da fine 2018 distribuito da D&C (leggi PiùCinque, il gin italiano trasparente ma deciso): supportare la tradizione locale, che si tratti di abitudini casalinghe o popolari del proprio luogo di origine. Un concetto “legato alla storia del paese”, come racconta il brand ambassador Giorgio Lupi, «le tradizioni italiane sono tra i patrimoni immateriali dell'umanità. Questa gara è un format per tramandarci in forma liquida una nostra usanza, usando PiùCinque come veicolo».
Zenit, un omaggio alle proprie origini
La prova iniziale della gara consisteva nel riproporre il cocktail con il quale i finalisti erano stati selezionati per arrivare all'ultimo atto (usando esclusivamente Gin PiùCinque e ingredienti homemade, nessun altro distillato o liquore): due minuti di set-up e altri dieci per presentare la propria miscela alla giuria, composta da Federico Leone (ambassador di D&C e Bbc Spirits), Giuseppe Camuncoli (fumettista Marvel e DC Comics), Errico Recanati (chef e proprietario di Andreina, stella Michelin a Loreto), Vincenzo Pagliara (campione World Class 2022 e proprietario di Laboratorio Folkloristico a Pomigliano d'Arco), e Flavio Angiolillo (Farmily Group).
Marzi ha dunque confermato il suo Zenit, un cocktail stile Gimlet omaggio alle tradizioni dei suoi nonni: «È una parola che origina dall’arabo samt, percorso. Un ritorno ai sapori storici e alle mie origini marchigiane». Un’oliva all’ascolana come benvenuto, poi il drink composto da PiùCinque Gin, soda e un cordiale di Acqua di San Giovanni, preparazione tradizionale delle Marche realizzata tra 23 e 24 giugno, il giorno del risveglio della natura».
Rapidità e creatività
Si è poi proceduti allo speed round, seconda prova in cui i concorrenti dovevano realizzare una comanda di cinque cocktail classici nel minor tempo e con la maggior precisione possibili. Nella terza e ultima prova, Marzi ha superato l'altro bartender superstite (Daniele Di Cataldo, Mag La Pusterla Milano) nella realizzazione di una ricetta ex novo, utilizzando uno o più degli ingredienti contenuti in una apposita Mistery Box: PiùCinque Gin, finocchietto (obbligatorio, in quanto ingrediente locale della cucina marchigiana), pomodori verdi, aglio, salmone, foglie di fico, fichi acerbi. Marzi ne ha ricavato il Che Figata! (cordiale di acqua al finocchietto, aglio e foglie di fico, estratto di pomodoro infuso in gin PiùCinque, honey syrup alle foglie di fico, PiùCinque Gin ridotto e olio Evo), che gli è valso il trionfo.
«Autenticità, rispetto e supporto per le radici italiane», racconta Chiarva nell'elencare i pilastri della competizione e del suo gin, un distilled da dodici erbe aromatiche che oggi conta un volume di trentamila bottiglie annue, con l'Italia come mercato principale. «I bar storici sono il valore in cui credere e investire». Marzi rappresenterà PiùCinque in cinque (ovviamente) guest shift internazionali nel prossimo futuro: appuntamento già alla seconda edizione.