Chi ha paura dei camerieri robot?

L'editoriale di Bargiornale di giugno 2024 di Bargiornale a firma dei vicedirettori Andrea Mongilardi e Stefano Nincevich. Dedicato ai veri camerieri e ai loro nuovi colleghi robot

Era la primavera del 2013 quando Bargiornale fu testimone di uno scontro epico tra uomo e macchina. Nella cornice di Galleria del Corso a Milano, il maestro dei cocktail e della creatività Dario Comini sfidava Makr Shakr, un bar robotico progettato dal Senseable City Lab del Mit di Boston.

Questo robot, capace di preparare un “googol” (100 volte la potenza di 10) di combinazioni di drink, permetteva ai consumatori di creare le proprie bevande tramite uno smartphone o un tablet. Quello che poteva sembrare un gioco da geek, si è rivelato un prototipo destinato a diventare solida realtà. Oggi, Makr Shakr si trova su navi da crociera, a Las Vegas, in vari high-volume bar asiatici e, dallo scorso aprile, anche a Torino, in una versione più compatta ma altrettanto funzionale.

Non c’è bisogno di preoccuparsi, però: i barman in carne e ossa non saranno sostituiti. L’ospitalità resterà una prerogativa dei bravi professionisti, mentre le macchine possono aiutarci a eliminare i compiti più meccanici, permettendoci di concentrarci su quelli più appaganti. Un episodio simile si verificò quando i primi robot da cucina, come il Bimby, fecero il loro ingresso nei ristoranti. Ci fu una levata di scudi da parte dei tradizionalisti, ma col tempo questi robot si sono guadagnati il loro spazio e oggi sono considerati compagni di lavoro insostituibili. Robot e umani: amici o nemici? Su Bargiornale di giugno abbiamo esplorato il tema con un viaggio da Trieste a Todi, visitando locali che hanno adottato runner su ruote e camerieri di circuiti e mille valvole. Questi robot, capaci di trasportare vassoi con carichi importanti, migliorano la velocità del servizio, riducono i tempi di attesa e rappresentano una scelta pubblicitaria che aumenta la notorietà del locale. In copertina, realizzata al Velluto di Bologna, vi presentiamo Marco Natali, fondatore di Occca (Ordine dei Camerieri e Cuochi alla Carta), una pagina con oltre 200.000 seguaci, nata come satirica e divenuta una piattaforma per affrontare i problemi del settore dell’ospitalità.

Natali è anche l'ispiratore del decalogo del cameriere, uno degli articoli più letti del nostro sito bargiornale.it. La sua prima regola? Mai camminare per la sala a mani vuote. Un principio che vale anche per Bob Pro, il robot cameriere creato dalla Bobrobotics nel trevigiano. L’intelligenza artificiale di Bob non sostituisce i camerieri in carne e ossa, ma li aiuta nei lavori ripetitivi e noiosi, permettendo loro di concentrarsi sugli aspetti più importanti del servizio in sala, ovvero sulla cura dell’ospite. Vediamo quindi i robot non come nemici, ma come alleati che ci liberano dai compiti più dozzinali, permettendoci di esprimere al meglio la nostra creatività e professionalità. Sempre che non si vorrà dar loro più spazio, affidandogli compiti promozionali o di marketing. Chef Massimo Bottura dice che il 50% del successo di un locale è determinato dalla cucina, l’altro 50% dal servizio. Ed è su quello che i team (umani) potranno sempre fare la differenza.

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