Con il Closing Party & Awards, organizzato con Campari, main sponsor della manifestazione, è calato il sipario sulla quinta edizione della Como Lake Cocktail Week, la settimana che celebra la miscelazione sul Lago. La festa di chiusura, andata in scena a Villa Geno, è stata il teatro dell’atto finale di due cocktail contest parte degli eventi della manifestazione, con la proclamazione del vincitore della Como Lake Cocktail Competition e la finale del Campari Award.
Per quanto riguarda la Como Lake Cocktail Competition, la gara si è svolta a inizio luglio nel giardino del ristorante stellato Kitchen all’interno del parco dello Sheraton Lake Como, dove 30 bartender di altrettanti locali che hanno aderito alla Como Lake Cocktail Week si sono sfidati con i loro signature realizzati per la manifestazione. Signature che in questo caso doveva celebrare il tema scelto per questa edizione della Week, ovvero la riscoperta dei grandi classici, con uno sguardo particolare a quelli della Golden Age, riportando in auge i drink “dimenticati”.
Il trionfo di Omar Vesentini
Ad aggiudicarsi la vittoria è stato Omar Vesentini, titolare dell’Hemingway Cocktail Bar di Como, con Pulp & Purple, un twist sul Bloody Mary preparato con Mezcal Picaflor Espadin Joven, acqua di pomodoro Marinda, gocce di fumo liquido Hickory, Not Chili Pepper di Clab Culture, salsa tabasco, spremuta di limone foglia e zucchero semolato. Una miscela che ha conquistato la giuria composta da Andrea Arcaini, bar manager del Gruppo Rita, Luca Marcellin, proprietario del Drinc Milano, Stefano Nincevich, vicedirettore di Bargiornale, Penelope Vaglini, academy chair per The World’s 50 Best Bars, e Cristian Lodi, titolare di Milord Milano e membro della Authentic Society di Del Professore e trainer di Campari Academy.
Il podio della Como Lake Cocktail Competition
Il cocktail di Vesentini, che ha ottenuto il più alto punteggio sotto il profilo tecnico, estetico e sensoriale, rimarrà nella drink list dell’Hemingway per tutto l’anno, sarà ambassador del progetto Como Lake Cocktail Week e protagonista della prossima edizione della St. Moritz Cocktail Week, in programma il prossimo febbraio.
Alle sue spalle si è piazzato Andrea Natalino del cocktail bar Kincho dello Sheraton Lake Como con Cono o coppetta?, un’originale versione del Martini Cocktail che ha realizzato miscelando un ridistillato di gelato alla fragola e fior di latte con una base di Campari, Gin Tanqueray N° Ten e Vermouth Strucchi al cono gelato. Completano il podio della Como Lake Cocktail Competition Andrea Lanzoni ed Edoardo Eusebio, bartender di Passalacqua, entrato al vertice della classifica The World’s 50 Best Hotels 2023, con La perla del Conte, una rivisitazione del Sazerac, fatta con WhistlePig 10Yo Rye Whiskey, Rémy Martin, caster sugar, tisana di assenzio e cardamomo nero e bitter di erbe aromatiche.
Il Campari Award va a Giorgia Balestrieri
Per quanto riguarda il Campari Award, protagoniste della finale le tre ricette selezionate Cristian Lodi tra i signature con Campari come ingrediente principale. Ricette che in occasione del Closing Party & Awards sono state proposte al pubblico presente che ha potuto giudicarle e votare la preferita.
In cima alla classifica delle preferenze si è piazzata Giorgia Balestrieri, mixologist del Krudo, autrice di Negroni alla Romana, twist del grande apritivo italiano che ha preparato con Campari, Cynar, Bulldog Gin, Del Professore Vermouth Rosso e olio di noci. Premio per la vittoria una Campari Experience, che comprende una visita nella Galleria Campari, un aperitivo al Camparino in Galleria e un’esperienza presso la Negroni Room di Carico, consegnato a Balestrieri da Annalisa Testa, founder della Como Lake Cocktail Week, e Domenico Carella, proprietario di Carico e Ultra Milano.
Ad Andrea Attanasio il premio della critica
Infine, i giudici e gli organizzatori della Week hanno assegnato il Premio della Critica ad Andrea Attanasio, titolare del Fresco Cocktail Shop, che ha portato al banco della giuria un team di giovani studenti della scuola Fondazione Cometa Como, dove insegna, per presentare e realizzare il suo signature Vamos Gin Fizz, fatto con Campari, London dry gin, albume d’uovo pastorizzato, panna liquida, sciroppo di zucchero e succo di lime.
Il drink è un twist dello storico Ramos Gin Fizz, creato a New Orleans nel 1888 da Henry Ramos che per dare al suo cocktail la schiuma cremosa che lo contraddistingue, secondo i racconti, arruolò una squadra di persone, gli “shaker boys”, che shakeravano il cocktail per 12-15 minuti passandosi lo shaker di mano in mano. A questo racconto si è richiamato Attanasio, con una scelta perfettamente in linea con i valori che animano il progetto della Cocktail Week: coinvolgere e raccontare alle nuove generazioni la storia e l’arte della miscelazione, promuovendo il bere responsabile.