Ogni parte della ciliegia del caffè può contribuire alla realizzazione di bevande gustose. Il grande protagonista dell’industria caffeicola è il chicco che, opportunamente lavorato e tostato, viene trasformato in estrazioni espresso, a filtro o con numerosi altri metodi di estrazione. Il frutto che avvolge il chicco del caffè - la cascara, che in spagnolo significa “buccia” o “guscio” - viene spesso utilizzato nei Paesi d’origine per la concimazione nel caso del frutto processato con il metodo lavato; in altri casi si fa seccare e si compatta e viene utilizzato come combustibile simile al pellet e usato in agricoltura.
Ma quando la buccia proviene da una filiera naturale certificata Bio, è importante valorizzarla, proponendola ai consumatori come bevanda piacevole: una proposta che unisce gusto e innovazione. È il caso della Cascara biologica Costadoro, frutto di una filiera responsabile e senza sprechi, raccolta in Perù nei soli mesi di giugno, luglio e agosto, in un ambiente incontaminato immerso nella natura tra 1380 e 1720 metri e coltivato da famiglie locali: un ulteriore elemento che ne fa un prodotto unico.
La bevanda che se ne ottiene ha un gusto e un profilo aromatico differente rispetto al caffè: i sentori richiamano infatti note di pera, rosa canina, ciliegia, con una dolcezza delicata, un corpo pieno, è ricca di antiossidanti e ha una percentuale minore di caffeina rispetto al caffè.
La cascara si può trasformare a caldo utilizzando il metodo a filtro lasciandola in infusione per circa 4 minuti (la durata varia anche in base al gusto del consumatore), oppure a freddo, di nuovo in infusione in frigorifero per circa 12 ore, con l’aggiunta di ulteriori spezie o frutti a piacimento. La certificazione Bio è un fattore molto importante e un elemento di tutela della salute, in quanto il processo di estrazione delle sostanze tramite infusione in acqua (sia calda sia fredda) riuscirebbe a diluire i possibili pesticidi rimasti nel frutto anche dopo il suo lavaggio.
Per Costadoro la proposta della sua Cascara biologica rappresenta non solo una scelta di gusto, ma anche un esempio concreto di valorizzazione del prodotto e di economia circolare applicata al mondo del caffè.Utilizzando anche questa parte che spesso rimane uno scarto, la Torrefazione torinese promuove anche una produzione consapevole che riduce al minimo gli sprechi. È un impegno che persegue non solo in occasione della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare del 5 febbraio: dal 2023 l’attenzione verso i temi di economia circolare e di sostenibilità le hanno fatto meritare la Certificazione B Corp, attribuita alle imprese che operano seguendo alti standard di performance sociale e ambientale.