Come ogni catena è forte come il proprio anello più debole, così per la catena della miscelazione spesso vengono trascurati due elementi altrettanto fondamentali, oltre a ricetta, ingredienti, preparazione e guarnizione: il tipo di ghiaccio e il tipo di contenitore. Non esiste infatti solo il ghiaccio a cubetti, ma anche vari formati come cilindretti forati, sfere, blocchetti di ghiaccio eccetera. Così anche come contenitori infatti non esistono solo bicchieri tumbler, bassi e alti, collins, coppe, coppette e calici.
Dario Comini: quando il titolo di un film diventa un bicchiere
Per valorizzare al massimo il drink contenuto, è necessario prendere in considerazione anche bicchieri e contenitori speciali, non basta disporre di bicchieri comuni come quelli stampati a tiratura industriale.
Un esempio di scuola è rappresentato dalla scelta del pluripremiato mixologist internazionale Dario Comini che, da grande appassionato di science fiction e film noir, ha voluto celebrare i quarant’anni (1982) del famoso film americano Blade Runner del regista Ridley Scott. Passato alla storia del cinema, oltre che per una tenebrosa e piovosa Los Angeles del futuro, per l’aforisma ”Ho visto cose che voi umani non potreste neppure immaginare…” scandito dall’androide ricercato Roy Batty (attore Rutger Hauer) prima di morire colpito dal blade runner (agente cacciatore) Rick Deckard (attore Harrison Ford).
Per la ricetta celebrativa appositamente preparata “Lavoro in Pelle”, Comini ha riscoperto il bicchiere utilizzato dal protagonista Harrison Ford per bere il proprio whisky di marca. «L’operazione è partita dalla scelta del bicchiere - precisa Dario Comini - e non poteva che cadere su Blade Runner Glass, double old fashion da 37 cl disegnato nel 1973 dalla designer Cini Boeri e realizzato dalla cristalleria d’arte Arnolfo di Cambio di Colle Val d’Elsa (Siena) per la collezione Cibi. Scelto personalmente da Ridley Scott per le insolite e avvenieristiche forme angolate, Double Old Fashion Glass Cibi è stato impiegato nel film Blade Runner per una rara scena di relax del protagonista Harrison Ford che si versa una porzione di raro Scotch Whisky 12 yo con ghiaccio».
Il nome del cocktail “Lavoro in Pelle” riprende quello gergale “Skin Jobs”, con cui nel film si indicano pericolosi androidi ricercati e consiste in un twist del Boulevardier (3 cl Campari, 3 cl Martini Rosso, 3 cl Bourbon Whiskey): 4 cl Campari, 4 cl Rye Whiskey, 4 cl saké. Da servire con il bicchiere avvolto in un nastro di seta vaporizzato al profumo di cuoio e posto sotto una campana di vetro riempita di vapor acqueo, accompagnato da un simbolico origami a forma di unicorno.
Una produzione iniziata nel 1963
Dedicata al grande artista e urbanista senese, la cristalleria d’arte Arnolfo di Cambio Compagnia Italiana del Cristallo Srl nasce nel 1963 in Toscana, in Val d’Elsa, una zona storicamente vocata (già nel Trecento) alla produzione di vasi, piatti, statuette e bicchieri di vetro.
Merito dell’abbondanza delle materie prime necessarie alla produzione dei manufatti di vetro soffiato cristallino, come legna da ardere per alimentare i voraci forni ad alta temperatura per la fusione del vetro, sabbia silicea delle vicine cave, terra refrattaria ricca di carbonato di magnesio, oltre che per la facilità di comunicazioni, grazie alla vicina via Francigena che dall’epoca romana univa il Nord Europa a Roma con una rete di strade.