Le vie del dehors sono infinite. E, dopo il container, fu la volta della serra urbana. Ma andiamo con ordine. A smuovere, in tempi non sospetti, nel 2018, il sonnolento mondo dei chioschi bar con plateatico atterra alla periferia di Padova, proprio come un’astronave proveniente dal pianeta Marte, il Pier88, container bar affacciato sul fiume Bacchiglione ideato dallo studio It’Ing. Parliamo di una struttura removibile frutto della sapiente combinazione di 4 container, installata su un’area demaniale ottenuta in concessione tramite bando di gara. Un concept che in poco tempo è diventato un modello intelligente di “occupazione” e gestione degli spazi esterni fondato essenzialmente su due pilastri concettuali: la mobilità, l’intera struttura è removibile ed è formata da container dismessi che invece di finire in discarica come rifiuti da smaltire vengono riadattati per una seconda vita, e l’eco-sostenibilità, l’energia è prodotta da un impianto fotovoltaico da 4 kWp che consente di supplire parzialmente al fabbisogno del locale (che è, allo stesso tempo, installazione artistica grazie ai murales, dipinti sulle pareti dei container, dallo street artist Tony Gallo) «Ci abbiamo messo 4 anni a realizzare l’idea del Pier88 - racconta con orgoglio Luigi Maria Francesconi, uno dei quattro soci dell’iniziativa (gli altri sono Piero Maritan, Giulio Facchin ed Eddi Mella) - ma alla fine siamo riusciti a creare qualcosa di speciale che ha risvegliato in molti imprenditori dell’ospitalità la voglia di realizzare progetti simili. Tanto che, oggi, siamo sommersi di richieste di consulenze, anche da parte di enti locali. Da subito ci eravamo innamorati di quell’area del lungargine fluviale che, attraversato da un percorso ciclopedonale, arriva fino al mare, E abbiamo studiato un progetto di un chiosco bar. Il destino ha voluto che il Genio civile, insieme al comune di Padova, stesse lanciando un bando di gara per la concessione decennale di tale area. Ci siamo presentati e l’abbiamo vinto nel 2014 (l’iter burocratico è durato ben 4 anni, ndr). L’essenza di Pier88 è quella della “seconda vita” che decliniamo non solo per i container, ma anche per gli arredi che sono per il 90% di recupero. Quello della “seconda vita”, o meglio della seconda possibilità è un concetto che applichiamo anche alle persone. Ad esempio, le nostre brioche sono quelle della Pasticceria Giotto, il laboratorio del carcere Due Palazzi di Padova dove lavorano diversi detenuti. È un modo per sostenere un’iniziativa meritoria che vuole offrire a tutti un’altra chance».
Il corpo principale del locale è un container completamente apribile sul lato lungo con un sistema di pistoni che “spalanca” l’interno e lo mette in diretta comunicazione con l’esterno affacciato sul fiume. Non meno interessante è l’allestimento dell’esterno: nelle prime due stagioni il plateatico è stato protetto da una scenografica installazione gonfiabile, prodotta su misura dall’azienda piemontese Fly In, a forma di bolle bianche tridimensionali e trasparenti. Quest’anno, eliminate le bolle (oggetto di diversi atti vandalici), il dehors è stato racchiuso all’interno di un’elegante veranda, sempre removibile, prodotta da Privitera - Allestimenti per eventi. Una soluzione simile è stata applicata anche alla nuova impresa degli artefici del container bar di Padova, Garden88. Un chiosco bar in legno ottenuto nel 2020 in locazione dal comune di Albignasego (Pd) con un ampio plateatico trasformato in giardino d’inverno grazie a una veranda posizionata su un basamento in legno che funge da zavorra. Si tratta di una vera e propria serra urbana riscaldata costituita da una struttura in acciaio color antracite a tre campate con pareti in policarbonato trasparente e copertura in pvc fumé. È collegata al chiosco da un tunnel in corten rivestito all’interno di legno. All’interno i posti a sedere sono distanziati, come da normativa anti-Covid, e ricavati da 3 grandi vasi-panca in legno rivestiti con carte da parati e da cui svettano altrettanti alberi.
Assistenza e consulenza mirata per uno sviluppo "in serie" del concept
«Visto il grande interesse che hanno suscitato le nostre realizzazioni - conclude Francesconi - abbiamo sviluppato un concept chiavi in mano che prevede l’assistenza e la consulenza in tutte le fasi del progetto di un container bar con plateatico: dal bando fino alla realizzazione delle fognature, degli allacciamenti elettrici, delle strutture removibili e dell’eventuale cucina. Un pacchetto dalla A alla Zeta in quanto contempla anche le linee guida per la proposta food&beverage». L’investimento di partenza? «Si parte da una base di circa 200 mila euro. Ma tutte le nostre soluzioni sono scalabili. Attualmente, abbiamo anche allo studio il progetto di un container bar direttamente posizionato all’interno di una serra urbana allestita con verde e fiori».