Nel giro di poco tempo punta a diventare un luogo per una brunch experience totale che parte dalle 10 del mattino e termina all’una di notte. In altre parole, il primo cocktail bar votato al culto del brunch barricato. Parliamo del Foodies, inaugurato a Bologna il 7
ottobre e subito salito agli onori della cronaca come “Bloody Mary Bar”. In realtà, e lo vedremo più avanti, non si tratta solo di uno spazio votato al culto del celebre cocktail nato negli anni Trenta dallo shaker di Fernand Petiot al New York Bar di Parigi. Il Foodies è un vero tempio dei “savory drinks”, miscelati che, per loro natura, sono fatti per introdurre,
accompagnare o concludere i pasti: Bloody Mary, Margarita, Spritz, Sangria, Bellini, Mimosa, Dry Martini o Irish Coffee in versione calda e fredda. Il “Foodies - Bloody Mary Bar”, per citarlo per nome e cognome - ha preso il posto del ristorante 7 Archi situato nel
porticato omonimo nel cuore pulsante della vita notturna (e diurna) bolognese.
Un'altra Bologna
«Con i nostri soci - commenta il globe-trotter Daniele Dalla Pola - abbiamo percorso una strada alternativa rispetto ai locali della zona. Il menu si discosta dall’offerta tradizionale di Bologna e varca i confini puntando al modello dei bar&dinner americani, ma con un occhio di riguardo al patrimonio gastronomico, e alla cultura del bere miscelato, del territorio italiano».
Lo spritz alla spina
Il messaggio si fa più esplicito quando osserviamo il banco del locale. Qui svetta una spina dalla quale non sgorga né birra né vino, ma Spritz. «Prima di spillare il drink, lasciamo riposare Prosecco e Select per diciotto ore. Lo serviamo alla veneziana accompagnandolo con due olive».
15 sfumature di rosso
Carta del locale alla mano, contiamo quindici Bloody Mary dei quali sei della casa. Una selezione molto ampia che parte dal classico con vodka, prosegue con la prima versione di Petiot con gin (Red Snapper) e continua con Boris Mary (sherry), Pan-Am (vodka e salsa di soia), Kai Mary (rafano), Racing Bull (brodo di manzo), Bloody-Hime (sake e cachaça), El Paso (fagioli rossi e tequila reposado), Spicy Mango Mary, il saporito Bbq Mary. I “Bloody Marys” sono offerti a un prezzo medio di 9 euro.
Sono diverse le armi segrete di questi drink. A partire dall’ottimo rapporto qualità-prezzo delle basi selezionate - vodka 42 Below, sherry Tio Pepe, bourbon Maker’s Mark, tequila Josè Cuervo, gin Bombay Sapphire - per arrivare al succo di pomodoro. «Sono state necessarie circa tre settimane per trovare il tipo di pomodoro ideale. In realtà non si tratta di semplice succo di pomodoro, ma di un nostro mix composto con altre verdure come carote e sedano. Abbiamo avuto un riscontro più che positivo, tanto da decidere di imbottigliare e vendere come prodotto a marchio il “Foodies Bloody Mary Mix”. Così chi vuole, può portarci anche a casa propria». Sorride Daniela Dalla Pola, che con Kevin Osbat, ha disegnato una lista all’altezza, seppur diversa nei contenuti, del celebre Nu Lounge che dal Foodies dista poche falcate.
Attenzione ai sombreri
Altra freccia nell’arco della sezione “Bloody Marys” è riconducibile alla scala di Scoville. A fianco di ogni drink è indicato, con simboli che vanno da uno a tre sombreri, il grado di piccantezza. Al cliente in cerca di emozioni ancora più forti è servita una scatola con vari condimenti più o meno bollenti e saporiti. «Sono un grande appassionato del genere - dice Dalla Pola - così ho messo a disposizione degli ospiti la mia ampia collezione di 70 salse acquistate tra Stati Uniti, Cina, Filippine, Centro e Sud America. A queste affianchiamo anche una selezione di 15 sali (Himalaya, Hawaii ecc.) e miscele di sali. Per esempio prepariamo la crusta del Bbq Mary con un blend fatto con sale e bacon». Al culto del Bloody Mary sono dedicate anche altre chicche come i cubetti di ghiaccio con pomodoro o sedano, i Bloody Mary cucumber shots e il ghiacciolo Bloody Mary con gambo di sedano al posto dello stecco che sarà proposto a partire dalla prossima estate come specialità di benvenuto.
Te lo do io il Messico
Altra sezione ricca di sorprese è quella intitolata ai Margaritas e introdotta dalla dicitura “The only thing better than a Margarita is…two Margaritas”.
Qui oltre al Real Margarita proposto in versione classica, on the rocks e in caraffa abbiamo un’ampia scelta che spazia dal Sunset Margarita con mango e frutti di bosco allo Smoky Pineapple con ananas fumé e mezcal a El Guapo (fichi caramellati e pompelmo) dal gustoso Spicy Pepino: 15 ml succo di lime fresco, 15 ml Cointreau, 45 ml José Cuervo Traditional e ¼ di teaspoon di Re’Al Agave Nectar. Il tutto shakerato e servito con fettina di cetriolo e peperoncino jalapeno. Completano la lista dei drink altre interessanti specialità tra le quali la Sangria Emiliana e il Fluffy Mimosa.
Tapas in salsa locale
La cura del dettaglio si percepisce anche quando il barman Andrea Villani ci introduce nell’ampia offerta di “tapas” (prezzo medio 3 euro) del locale che spazia dagli scottadito in salsa Foodies al pane nero con burro e alici, dallo gnocco al ragù ai crostini caprino e carciofi, dal baccalà con patata al polpo affogato. Il tutto all’interno di un ambiente dagli interni “home-made” come il muro vegetale o la parete-insegna dipinta dal giovane artista Simone Balducci o, ancora, gli arredi frutto di un attento e preciso recupero di pezzi vintage.