Da oltre 50 anni la società della famiglia Biscaldi di Genova importa e distribuisce birre, bevande e spirit, con particolare attenzione al cliente e alla ricerca costante di marchi innovativi, una gamma di prodotti conosciuti fin dal 1984 con il nome “Le Dive”. Al padre fondatore Luigi, nel 1989 è subentrato nella gestione il figlio Pietro che le ha fornito un respiro internazionale con la creazione del Gruppo Biscaldi nato dall’acquisizione nel 1992 della società gallese Ty Nant Spring Water (già famosa sul mercato inglese per la bottiglia luxury in vetro blu diventata un punto di distinzione sulle tavole più raffinate) e la partecipazione nella società Brand Independence (birra estone Viru). Molto attento ai trend di mercato, Pietro Biscaldi ha sempre puntato e lanciato marchi nuovi e prodotti innovativi. Nel 1989 Biscaldi lancia sul mercato europeo la messicana Corona Extra, birra leggera che diventerà un caso di mercato tanto da arrivare a vendere nel 2007 in Italia oltre due milioni di casse. Cuore dell’azienda, il settore delle birre conta oggi 16 etichette e 38 referenze, principalmente in bottiglia. Nel 2002 vengono importati per la prima volta i vini sudafricani Stellenboch Versus e dal 2009 acquisisce la distribuzione degli spumanti spagnoli cava Freixenet. Biscaldi è stato un precursore in Italia anche nel settore energy drink prima con Red Bull poi con Monster Energy, sponsorizzando team moto ciclistici. L’ultima frontiera riguarda il settore dei soft drink con bevande salutiste come i tè freddi AriZona, Vivaloe a base di aloe vera e la novità 2017 Koh Coconut, pura acqua di cocco.
Per fare il punto della situazione, abbiamo incontrato Pietro Biscaldi durante l’evento Beer Attraction di RiminiFiera.
La vostra birra di punta è la boema Igp Budweiser Budvar. A che punto è la contesa con la multinazionale americana?
Come in altri Paesi europei, anche i tribunali italiani hanno riconosciuto dopo molti anni in via definitiva il diritto dell’azienda boema a produrre, e a noi di distribuire in esclusiva per il mercato italiano, lo storico marchio Budweiser Budvar.
Per i vari mutamenti societari internazionali, non distribuite più birre top come Miller e Asahi. Pensate di sostituirle?
Abbiamo promosso due altre lager premium, lo storico marchio hipster americano Pabst Blue Ribbon, originale di Milwaukee e la nuova birra New Yorker, prodotta in Europa per andare incontro ai gusti dei consumatori metropolitani di tutto il mondo.
Avete incrementato anche il settore delle bevande salutiste?
Sulla scia del successo di AriZona, abbiamo introdotto Koh Coconut, pura acqua di cocco tailandese e allargata la gamma Vivaloe aggiungendo il gusto mirtillo. Per coloro che rimangono fedeli alle bevande gasate invece proponiamo le natural soda alla frutta Charlie’s con meno 30% di zucchero e gasatura delicata.
A quale settore di mercato vi rivolgete?
Grazie al nostro ampio portafoglio prodotti possiamo rispondere alle più diverse esigenza degli operatori horeca. Con il nuovo responsabile commerciale Flavio Sabetta stiamo infine introducendo l’innovativa gamma di cocktail naturali Caipi One, in pratici bag-in-box da 4 litri.