È un’operazione di grande portata quella che Campari si accinge a condurre in porto. La società italiana ha raggiunto un accordo con la famiglia che controlla Societé des Produits Marnier Lapostolle (Spml), titolare del marchio Grand Marnier, per rilevarne una quota (17,19%) e lanciare un’Opa (Offerta pubblica di acquisto) sulle azioni sul mercato, per acquisirne la completa proprietà. Contestualmente all’acquisto della prima parte delle azioni, inoltre, il Gruppo Campari ha sottoscritto un accordo in esclusiva con la società francese per la distribuzione a livello mondiale del portafoglio di spirit Grand Marnier, che include Grand Marnier Cordon Rouge, Cherry Marnier, Louis Alexandre, Cuvée du Centenaire, Cuvée du Cent Cinquantenaire e Quintessence, che sarà effettivo a partire dal prossimo primo luglio.
Un’operazione rilevante, dunque, con la quale Campari aggiunge un prodotto premium e un brand distintivo al proprio portafoglio di marchi a priorità globale, che ne arricchisce il mix di prodotto e ne consolida ulteriormente la posizione come principale fornitore di liquori di fascia alta e specialità bitter a livello mondiale.
Spml vanta una tradizione secolare, dal momento che è stata fondata nel 1827 a Parigi, ha il suo principale stabilimento in Normandia (Francia) e realizza la gran parte delle vendite al di fuori dei confini nazionali, con gli Stati Uniti a rappresentare il primo mercato. Il suo liquore simbolo risale al 1880, quando Luis-Alexandre Marnier Lapostolle, discendente del fondatore, miscelò i cognac con l'arancia. Oggi, come ingrediente fondamentale di molti cocktail classici, Grand Marnier gode di un posizionamento elevato, oltre a costituire un prodotto immancabile nei cocktail bar. E proprio questo rappresenta un altro aspetto che va incontro alla strategia di Campari, che punta a capitalizzare uno dei trend più dinamici a livello mondiale da qualche anno a questa parte: il ritorno dei cocktail tradizionali e, più in generale, il rinnovato interesse da parte dei consumatori verso la miscelazione.
Un’operazione articolata
A livello finanziario, l’operazione è strutturata per passaggi successivi. Prevede che Campari acquisti subito il 17,19% in piena proprietà, 1,06% in nuda proprietà e 1,54% in usufrutto del capitale di Spml. Poi, dal 2021, l'acquisizione di tutte le restanti azioni detenute dalla famiglia azionista, ovvero il 26,6% in piena proprietà e al 2,24% in nuda proprietà. È intanto previsto il lancio di un’offerta pubblica d'acquisto sulle rimanenti azioni di Spml a un prezzo di 8,0501 euro per azione. Il costo totale dell’operazione è così di 684 milioni di euro. Qualora l'Opa non porti Campari alla maggioranza assoluta, la famiglia si è impegnata a vendere (prima del 2021) le sue azioni e a rinunciare ai loro diritti di voto doppio nella misura necessaria per consentire a Campari di acquisire il controllo di Spml.