I professionisti dell’alta miscelazione incontrano la grappa. È successo a Laboratorio italiano, evento organizzato da Roberto Castagner Acquaviti che ha raccolto un selezionato gruppo di opinion leader nel campo della mixology per analizzare e approfondire il tema dell’utilizzo del distillato italiano più noto e celebrato al mondo come ingrediente per la preparazione di cocktail.
Due giorni di lavoro, gli scorsi 20 e 21 novembre, tra Vazzola, in provincia di Treviso, dove sorge la distilleria Castagner, e il Blind Spot di Venezia, che hanno visto confrontarsi sul tema il mastro distillatore della casa trevigiana, Roberto Castagner, Giulia Castagner, ideatrice del progetto, e alcune delle principali figure del panorama italiano della miscelazione, quali Samuele Ambrosi del Clakroom di Treviso, Cinzia Ferro dell’Estremadura Cafè di Verbania, Luca Picchi del Caffè Gilli di Firenze, Matteo Rizzolo del Mandarin Oriental di Milano, Roberto Pellegrini del Tacco 11 di Spinea (Venezia), Alex Frezza di L’antiquario di Napoli, Tommaso Colonna del Gran Caffè Gambrinus di Gravina in Puglia (Bari), Paolo Sanna del Banana Republic di Roma, Cristiana Brunetti de La Zanzara di Roma, Riccardo Marinelli del Jerry Thomas Speakeasy di Roma, Marino Lucchetti del Londra Palace di Venezia e Gianni Zottola, esperto di miscelazione Tiki. Alla tavola rotonda hanno dato il proprio contributo anche il bartender britannico Tristan Stephenson e Mattia Pastori in conference call.
Ne è scaturito un dibattito franco e ricco di spunti interessanti, che ha permesso di approfondire il tema grappa e miscelazione sotto diversi punti di vista, non trascurando gli aspetti più critici di tale rapporto, come alcuni limiti tecnici del distillato per un suo comune uso nella mixology, sia le difficoltà che si incontrano nel proporre al cliente drink a base grappa.
Come per ogni laboratorio, il discorso dal piano teorico si è allargato anche a quello pratico. Gli ospiti hanno infatti potuto provare in anteprima 6 diversi campioni di un nuovo prodotto al quale sta lavorando la distilleria trevigiana. In merito alla novità, al momento si può solo sapere che si tratta di una grappa ottenuta attraverso cinque distillazioni di vinacce di uve bianche, dalle quali sono stati separati vinaccioli e pedicello. Un prodotto di alta purezza pensato per la miscelazione e che sarà presentato in occasione della prossima edizione di Vinitaly.
Anche in questo caso, il confronto è stato prezioso per fornire a tutti gli attori interessanti spunti per proseguire il loro lavoro, ma soprattutto ha segnato l’avvio di un approccio nuovo al tema. Approccio che fa perno proprio sullo scambio di competenze a 360° tra produttore e professionisti del bartending per trovare un punto di incontro tra i due mondi che favorisca la creazione di prodotti innovativi che aprano a nuove possibili modalità di servizio del distillato.
L’incontro si è concluso con l’assegnazione dei “compiti per casa” per tutti i protagonisti: ognuno dei bartender lavorerà alla creazione di un drink a base della nuova grappa che preveda l’utilizzo di ingredienti e materie prime italiane, mentre l’azienda proseguirà sullo sviluppo del prodotto, concentrandosi anche su elementi quali la definizione del suo perfect serve e del packaging.