Novità nel mondo delle bollicine italiane: è arrivato l’Asti Secco Docg. Il nuovo prodotto è stato presentato a Milano, allo Spazio Gessi, dal Consorzio per la tutela dell’Asti, l’ente fondato nel 1932 che si occupa della tutela, valorizzazione e promozione dell’Asti spumante Dolce Docg e del Moscato d’Asti Docg.
Come i suoi “fratelli maggiori”, anche l’ultimo nato è ottenuto esclusivamente dall’uva Moscato bianco coltivata nei 10.000 ettari che coprono il territorio di 52 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, un paesaggio vitivinicolo di rara bellezza, riconosciuto patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
E di questa uva, da sempre considerata perfetta per produrre vini e spumanti aromatici e dolci, oggi il nuovo arrivato regala una nuova interpretazione, «completando la gamma della Denominazione e portando nel mondo degli spumanti secchi qualcosa che non c’era: profumo e l’aroma inconfondibile del Moscato bianco», come ha spiegato il presidente del Consorzio dell’Asti Docg, Romano Dogliotti, durante l’incontro.
Tutto ciò grazie alla tecnica di spumantizzazione messa a punto con il contributo del laboratorio di ricerca e analisi del Consorzio di tutela e la supervisione del professor Rocco Di Stefano, uno dei massimi esperti del settore enologico, che prevede particolari condizioni di fermentazione del mosto con lieviti selezionati, che hanno permesso di ottenere uno spumante secco (residuo zuccherino tra i 18 e i 24 g/l) che però conserva la forte identità del vitigno.
Asti Secco Docg, da servire freddo a una temperatura di 4-5 °C, si presenta con un colore da paglierino a dorato molto tenue, limpido e brillante, e si caratterizza per il ricco e fragrante bouquet donatogli dal vitigno, con delicati aromi floreali di acacia, lavanda e salvia, e fruttati di mela, pera e banana. Al palato colpisce per la sua freschezza e il sapore delicatamente secco, aromatico ed equilibrato. Caratteristiche che, unite a una gradazione alcolica moderata (alc in vol 11-11,5%), ben si sposano con il momento dell’aperitivo o per accompagnare il pasto, abbinandosi facilmente a salumi, formaggi freschi, carni bianchi, ma anche a portate di pesce, crostacei e primi piatti, in particolare risotti.
Forte di tali credenziali, e della Denominazione di origine controllata e garantita ottenuta lo scorso agosto, il nuovo prodotto punta a conquistarsi un suo spazio nel grande, ma complesso mercato degli spumanti, con l’obiettivo di sedurre i nuovi consumatori, in particolare il pubblico dei Millennials. Un processo graduale e all’insegna della qualità. Al momento la produzione è di circa 700.000 bottiglie e sono 16 i marchi già presenti sul mercato: Araldica Castelvero, Arione, Azienda Agricola Matteo Soria, Bosca, Bosio, Cantina Tre Secoli, Cascina Fonda, Cuvage, Duchessa Lia, Fontanafredda, Sant’Orsola, Tosti, Manfredi Aldo & C., Santero, Sarotto, Toso.