Budmo! È il corrispettivo ucraino di “alla nostra!”. È ciò che si dice quando, in gruppo, si alza un bicchiere in aria e si dedica a noi e agli altri un pensiero positivo. È da questo tradizionale brindisi che nasce l'iniziativa benefica di BudmoUA: campagna di beneficenza che supporta i volontari ucraini che quotidianamente cucinano per 16.800 persone bisognose. In totale sono 26 ristoranti, tra Kiev e Kharkiv, all'interno dei quali lavorano 552 volontari. Tra di loro ci sono molti bartender e cuochi, che riforniscono quotidianamente di cibo il personale medico e di difesa, ma anche e soprattutto vecchi, donne e bambini che vivono in situazioni di emergenza dettate dalla guerra.
La campagna è ideata da un gruppo di professionisti dell'ospitalità ucraina, che si rivolgono ai loro colleghi di tutto il mondo con l'obiettivo di raccogliere fondi. Come possiamo supportarli?
Attraverso il sito www.budmoua.world è possibile donare direttamente come privati, oppure partecipare come bar o ristorante. In questo caso, sono disponibili per il download diversi materiali di supporto, come layout pronti per stampare stickers, t-shirt e sottobicchieri, codici QR per arrivare direttamente alla pagina di donazione, playlist ucraine da usare come sottofondo di eventuali serate a tema. I modi per aiutare possono variare dalla realizzazione di un cocktail o un piatto la cui vendita andrà a supportare le donazioni, oppure organizzando serate con raccolta fondi, o più semplicemente donando spontaneamente e parlando a quanti più clienti e colleghi di questa iniziativa, condividendola e facendola conoscere più possibile, anche attraverso l'hashtag #BudmoUA.
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L'industria dell'ospitalità è una grande rete globale, che ha come obiettivo quello di far stare bene persone delle quali spesso non sappiamo nulla. L'empatia verso il prossimo è uno degli elementi che fa sì che questa rete sia spessa e resistente, e questo è un grande modo di dimostrarlo.
PS. Chi scrive ci tiene a far presente una cosa: la notizia è arrivata prima da un contatto ucraino, che fa parte degli ideatori di Budmo. A poche ore di distanza, lo stesso comunicato mi è arrivato da un collega russo molto conosciuto, che chiedeva di “aiutare i nostri fratelli barman ucraini a diffondere la notizia”.