Sono i rituali tipici italiani che conquistano il mondo, con la loro genuinità di ingredienti e sapori: la colazione e lo spuntino, lo snack e molto altro, pur nella loro tradizionalità, sono i protagonisti del cambiamento per Forno d’Asolo. E con l’intento di celebrare questo sviluppo l’azienda di Maser (Tv) ha dato vita alla FDA Academy. Inizialmente rivolta alla formazione interna, soprattutto dei 230 agenti, e poi aperta ai clienti e recentemente anche all’esterno, la Forno d’Asolo Academy è un polo formativo in cui le future generazioni di baristi possono toccare con mano la professione e dialogare da subito con il mondo del lavoro.
All’interno della FDA Academy è così nato il master “Professione Barista” (anche grazie alla partnership con le 20 scuole alberghiere del Veneto), che lo scorso aprile ha visto l’avvio della prima edizione. Il master, gratuito, è dedicato ai giovani diplomati dai 18 ai 25 anni che vogliano di diventare manager o imprenditori del settore Horeca.
Gli studenti, scelti nelle scuole dopo una selezione e valutazione motivazionale, si sono così gettati in una full immersion in cui sono stati trattati tutti gli argomenti necessari all’attività, dalla scelta della location ideale al come arredarla, dalla pianificazione economica alla gestione del team, dalla conoscenza della burocrazia del settore alla cura nell’esposizione dei prodotti. E poi lezioni pratiche di marketing, caffetteria, pasticceria, organizzazione di eventi, scelta dei fornitori.
Infine un’esercitazione pratica ha portato i corsisti a suddividersi in tre gruppi ognuno dei quali aveva il compito di mettere a punto un progetto per il rilancio di un bar esistente (valutato poi dal management aziendale). Insomma, un programma didattico completo, di cui i giovani hanno potuto avvalersi, e da mettere subito in pratica grazie alla possibilità, per i più meritevoli, di partecipare a uno stage retribuito presso la Forno d’Asolo. Tre studenti del corso infatti da fine settembre inizieranno questo stage in azienda.
Tutto questo avviene in un periodo in cui Forno d’Asolo ha cambiato proprietà: da 21 Investimenti a Bc Partners, uno dei primari gestori di fondi di investimento alternativi, con oltre €17 miliardi di fondi gestiti in private equity. Bc Partners si mette così in portafoglio anche l’azienda di Maser che nel periodo in cui è stata di proprietà del fondo di Alessandro Benetton ha visto crescere investimenti (30 i milioni spesi, parte dei quali impiegati proprio per dar vita all’Academy), fatturato (da 74 milioni di euro del 2013 ai 133 attesi nel 2018), e personale (da 130 a 280 effettivi).
Alessandro Angelon, amministratore delegato di Forno d'Asolo, ci spiega in dettaglio l'evoluzione del progetto.
Forno d’Asolo è da poco passata di mano. Da 21 Investimenti al fondo Bc Partners. Cosa cambia per la società con questo nuovo assetto?
«L’entrata dei nuovi soci - risponde Alessandro Angelon, amministratore delegato della Forno d’Asolo - si innesta in un percorso già avviato da 21 Investimenti il fondo che ci ha accompagnato per quasi cinque anni. C’è una grande spinta di continuità, ma anche una forte volontà di sviluppo e di creazione di nuove opportunità. BC Partner è vocata alla crescita e allo sviluppo, e questo è in piena armonia con la nostra filosofia».
Come e perché è nata l’Academy?
L’Academy nacque nel 2014, subito dopo il passaggio di proprietà dalla famiglia Gallina a 21 Investimenti. Ai tempi aveva l’obiettivo primario di formare i nostri collaboratori e i nostri venditori con l’ottica di trasformarli in veri partner dei nostri clienti. Poi emerse la richiesta formativa da parte dei nostri clienti, cioè dai gestori. Anche grazie a questa richiesta nel 2017 abbiamo ristrutturato una parte della sede, qui a Maser, creando una vera e propria Academy (con spazi e attrezzature dedicate). Ultimo passaggio è stato quello della creazione del Master “Professione Barista”, nato in collaborazione con le 20 scuole alberghiere del Veneto. Il Master dura una settimana, la partecipazione è gratuita, e dà la possibilità ai migliori di svolgere uno stage retribuito di 3 o 6 mesi presso la nostra azienda.
Quali sono gli aspetti formativi su cui puntate?
Ai giovani che escono dalla scuola alberghiera manca spesso la visione d’insieme dell’impresa bar. Sono magari preparati su specifici aspetti del lavoro, ma mancano loro quelle conoscenze imprenditoriali che li possono portare ad aprire e poi a gestire con successo un loro locale. Ecco, questo è l’aspetto su cui intendiamo lavorare maggiormente.