Steve Ells è uno capace di fare miracoli. In pochi anni trasformò Chipotle da singolo “Burrito shop” in un vero e proprio colosso americano: fondò la catena nel 1993, ne fu Ceo fino al 2017 e lasciò poi l’incarico di Chairman of the board nel 2020.
Ora Steve Ells si lancia in una nuova avventura, il futuristico Kernel, catena di ristoranti vegetariani fast-casual affidata quasi interamente a robot. Un progetto in cui Ells ha scommesso 10 milioni di dollari suoi, gli altri 36 arrivano da altri investitori, tra cui figurano due famosi giocatori del football americano, Daniel Jones e Justin Fields.
Il primo locale ha aperto lo scorso 12 febbraio al 315 Park Ave South di Manhattan e sono già previste altre 14 sedi a New York nei prossimi 2 anni. Inizialmente sarà aperto solo dal lunedì al venerdì dalle 11,30 alle 14,30, per estendersi in seguito alle ore serali.
Nella proposta, sandwich vegetariani, insalate, e piccole porzioni contorno saranno cucinati in uno spazio di circa 93 metri quadri, con soli 3 lavoratori, invece dei 12 tipici di un fast food. I “caldi” come i veggie burger e i polli vegetariani sono incanalati da un nastro trasportatore in un forno; e gli ingredienti delle insalate automaticamente distribuiti e mixati da altri apparecchi. Il braccio robotico è della ditta tedesca Kuka Robotics, di proprietà del cinese Midea Group.
Prezzi bassi per lo standard di Manhattan: il Kernel burger vegetale a soli 7 dollari; il sandwich con pollo vegetale a 9 e la Caesar Salad con pollo (sempre vegetale) è in carta a 14 dollari, mentre si può ordinare un dessert per soli tre dollari. Non ci sono posti a sedere e nemmeno registratori di cassa, funziona tutto come una specie di Amazon Locker del cibo: i clienti effettuano le loro ordinazioni in anticipo sulla Kernel app e prelevano poi il loro pasto da uno specifico armadietto chiuso con un codice.