Big del panorama della miscelazione internazionale, Mattia Pastori è anche autore di Il figlio del bar, libro edito da Tecniche Nuove (296 pagine), nel quale racconta la sua carriera professionale e molto altro. Un testo, come spiega nell’intervista a Stefano Nincevich, vicedirettore di Bargiornale, che ne ha firmato la prefazione, che si rivolge sia a un pubblico di bartender già formato sia a chi vuole avvicinarsi a questa professione e al mondo del bar.
Il figlio del bar è infatti la storia di un bambino che diventerà bartender di fama internazionale e un riferimento della mixology italiana. La sua ricetta di vita, metà testa, metà cuore. Il suo sguardo mentre scopre il mondo del bar e poi quello dei cocktail e cresce fra sfide, scoperte di ingredienti, possibilità di abbinamenti e abitudini diverse, ottimismo, momenti bui, bagni d’umiltà e una caduta importante.
Da lì solo una nuova rinascita è possibile con una scelta che metta assieme tutto quello che ha imparato. E siamo solo a quaranta, i primi 40 anni di Mattia Pastori. La sua condivisione, scanzonata e serena, getta flash di luce sui bar di paese che furono, sui locali di lusso, sulla fatica e la passione. Offre ricette di cocktail classici, con schede da staccare, di cocktail signature, foto strepitose e nozioni da manuale, servite a bordo pagina.
Nel volume, graficamente molto ricercato, racconta la sua esperienza inframezzata da decine di ricette di cocktail. Il figlio del bar è una biografia, è un viaggio nella passione, è la storia del bar italiano e molto altro. Una particolarità: tramite codice QR si accede anche al racconto in prima persona di ciascuno dei 40 cocktail.